Le aree metropolitane aree metropolitane i più elevati valori non solo economici, ma anche culturali e sociali. Tuttavia il modello monocentrico di area metropolitana finora esaminato, sebbene sia ancora il più diffuso e rappresenti il primo esempio storicamente accertabile di diffusione del fenomeno metropolitano, si trova oggi ad essere superato da modelli di sviluppo più articolati e policentrici. I più -recenti comportamenti di localizzazione di vari operatori urbani, caratterizzati da una maggiore libertà territoriale di localizzazione delle attività produttive, vanno infatti producendo tipi di concentrazione anche profondamente diversi da quelli passati. Per cui « non solo è possibile, in molte aree metropolitane individuare un tipo di sviluppo policentrico, ma addirittura in alcune potrebbe divenire problematica l'individuazione di un centro principale » 00 • Queste ultime considerazioni c'inducono a considerare e definire, in ultima analisi, « la struttura metropolitana ... come un sistema di funzioni interrelate distribuite anche discontinuamente nello spazio» 61 • Infatti « sia che ci si riferisca all'interdipendenza economica dell'area urbana centrale con le aree esterne, che così vengono a costituire una struttura unica con funzioni di reciproca utilità, sia infine che si delinei la comunità metropolitana come un complesso di sottocomunità interdipendenti sottoposte alla dominante metropoli 02 , o che si distingua la comunità metropolitana in base ad una gerarchia di funzioni in essa presenti» 68 , risulta ormai del tutto evidente che la contiguità spaziale non è più un connotato essenziale della realtà urbana moderna, come lo era invece stata nel passato per la città, nella quale era possibile riscontn;ire l'identificazione tra le funzioni urbane, comunità urbana e spazio fisico. L'aspetto più macroscopico della frattura determinatasi tra la continuità fisica da un lato e l'integrazione funzionale dall'altro, è rappresentato dal fenomeno delle migrazioni pendolari. Il raggio degli 60 S. Cafiero, A. Busca, op. cit., p. 15. 61 Idem, p. 5. 112 P. S. Florence, ad esempio, propone uno schema gerarchico a tre livelli come interpretativo della struttura metropolitana. Questa, con una popolazione di un milione e più di abitanti, è caratterizzata dalla presenza di attività finanziarie, industriali e commerciali, editoria e stampa, attività scientifiche ed artistiche. Ad un secondo gradino vi è la grande città (da 200.000 ad un milione di abitanti) caratterizzata dalla presenza del commercio all'ingrosso, dei servizi pubblici e dai giornali. Infine vi è la città media (da 25.000 a 200.000 ab.) cui competono funzioni banali quali la gestione dei luoghi di pubblica utilità, l'edilizia, i servizi professionali, il commercio al minuto (cfr. P. S. Florence, Economie efficiency in the Metropolis, New York, 1955; cit. in S. Cafiero e A. Busca, op. cit., p. 4). 03 S. Cafiero, A. Busca, op. cit., p. 4 129 BibliotecaGino Bianco
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