Aldo Perasole epoche storiche, costituisce, tuttavia, per intensità e diffusione, un aspetto peculiare della società moderna, comune alla quasi totalità del mondo di civiltà capitalistica 22 • Già si è detto (e lo si è riscontrato storicamente) dello stretto legame esistente tra sviluppo economico e sue fasi e sviluppo urbano. Le stesse considerazioni valgono per la spiegazione del passaggio dalla città, intesa nel senso tradizionale su esaminato, all'area metropolitana. La città, infatti, dall'inizio della rivoluzione industriale in poi, è stata al centro, tra l'altro, di un rivoluzionamento economico via via. più intenso ed impetuoso, tale da determinare, come naturale conseguenza della intensa urbanizzazione indotta, la disintegrazione, lo « smagliamento », per così dire, del suo tradizionale tessuto urbano. L'espansione della città è avvenuta, in particolare, sotto la spinta dell'impianto di un sempre maggior numero di aziende industriali e commerciali (richiamate dall'esistenza, nell'ambito cittadino, delle economie di scala e delle economie esterne) ed ancora, sotto la spinta dell'ampliamento delle residenze private destinate al sempre maggior numero di abitanti. Il notevole inc:remento demografico della città è addebitabile, in questa fase, soprattutto all'apporto di immigrati, attirati dalle maggiori e migliori possibilità di lavoro più che al movimento naturale, che in alcuni casi sarebbe altrimenti negativo. La città crescendo diventa metropoli e l'espansione del suo tessuto urbano tende a travalicare i confini tradizionali amministrativamente definiti, in ciò seguendo determinàte direttrici che sono di norma costituite da migliori opportunità di trasporto (maggiori vie di accesso alla città, linee ferroviarie o di trasporti pubblici su strada, linee di navigazione interna) e investendo, nella sua espansione tentacolare, i sobborghi. Questo processo di espansione crea ed è questo, come accennato, un aspetto che colpirà per primo l'attenzione degli studiosi) un continuum urbanistico tra la città ed i territori confinanti appartenenti ad altre unità territoriali e determina, in queste ultime, spinte urbanistiche ed economiche conurbatrici operando di fatto l'integrazione, centro principale dei minori comuni limitrofi (cfr. A. Rao, art. cit., pg. 63; F. Compagna, op. cit., pg. 115 e sgg.; vedere in seguito nel testo). . 22 Si accoglie la tesi del Samuelson per il quale Capitaliste sono le economie nelle quali sono presenti i seguenti caratteri: a) nella produzione ci si avvale di notevoli attrezzature e strumenti, oltreché del lavoro umano, per trasformare le risorse naturali; b) vi è un'accentuata suddivisione del ·lavoro e quindi una intensa attività di scambio; e) vi è un rilevante intervento della moneta. Per cui anche l'Urss e gli altri paesi socialisti sono, stanti queste ipotesi, paesi ad alto sviluppo capitalistico (cfr. P. Samuelson, Economia, Utet, Torino, pg. 44, riportata in Antonio Rao, L'area d'influenza di Napoli, Napoli, ESI, 1967, pg. 67 nota). 116 BibtiotecaGino Bianco
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