Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Aldo Perasole numeroso personale e che, di solito, occupano· una vasta parte dello spazio urbano, ed è quella del XIX e dei primi trent'anni del XX secolo; la seconda è quella che, animata dallo sviluppo dell'economia dei servizi, con le cosiddette operazioni di « decentramento industria-. le », tende ad estromettere le attività produttive più ingrombranti ~ fastidiose » 18 • Questa è la realtà urbana come, evidenten1ente per sommi capi, si è andata evolvendo dal Medioevo ad oggi, legata intimamente al tipo di sviluppo economico. Nessuna meraviglia quindi se oggi, come, si diceva all'inizio, le forme dell'insediamento urbano tradizionale (leggi, città) non sono più rispondenti alle esigenze della società in cui viviamo, una società che registra quotidianamente spettacolari progressi 1n ogni campo, progressi che nel giro di pochi lustri hanno cambiato radicalmente il volto e il « ,.vay of life » di tutti i paesi del mondo, industrializzati e no. La città quindi non può più essere il punto di riferimento di chi voglia esaminare il tipo di realtà urbana odierna, specialmente se si pensa che « è proprio il progresso tecnico che ha svuotato, il concetto stesso di città, che ha demolito tutte le premesse ideali e materiali da cui scaturirono le prime città e da cui la continuità della vita cittadina aveva tratto la sua forza vitale » 14 • Dalla città all'area metropolitana. - Ma se inadeguato è il concetto di città, inadeguato lo è anche quello di metropoli. Questa infatti non è che « una grande città che conserva il carattere tradizionale della città, con la esatta delimitazione amministrativa dei suoi confini e con una differenziazione iscritta nitidamente nel suolo, della città dalla campagna» 15 • La realtà urbana è oggi diversa, la dimensione stessa della città è ormai « comprensoriale nel senso che il nucleo urbano principale presenta oggi legami così stretti con il suo « intorno » geografico-economico, che non è possibile scinderli nemmeno sul piano descrittivo» 16 • Cosicché al già descritto « contrasto di tipo Medievale fra una città murata ed un'aperta campagna all'intorno, va sostituendosi 18 Idem, pg. 238. 14 E. A. Gutkind, L'ambiente in espansione. La fine della città. Il sorgere delle Comunità, trad. it., Milano, 1955, pg. 23. 15 Achille Ardigò, La diffusione urbana, Roma, 1967, pg. 10. Tuttavia la metropoli si colloca certamente, nell'ambito della gerarchia urbana ad un livello più alto specie se con il Gravier essa viene considerata centro di decisioni, centro di concepimento e centro di servizi rari cui è devoluta, in questa veste, anche una funzione di equilibrio nell'ambito dell'armatura urbana di un Paese (cfr. F. Compagna, cit., pg. 158 e sgg.). 16 Antonio Rao, La conurbazione napo,letana in « Nord e Sud», n. 64, aprile 1965. 114 BibliotecaGino Bianco

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