Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Argomenti e le zone industriali. A queste ultime sono destinate due aree: una di circa mille ettari situata nella piana di Pantano d'Arei a sud di Catania, l'altra di minore estensione (circa 150 ettari) a ovest di Catania. In esse sono già state eseguite opere di lottizzazioni (frazionamento del terreno, strade, fognature, linee elettriche). Infrastrutture generali di primaria importanza, già completate e funzionanti, sono lo scalo ferroviario Bicocca, che confina con l'agglomerato industriale di Pantano d'Arei, lo scalo centrale di Catania e il porto. Dove la consistenza del patrimonio infrastrutturale collettivo è assolutamente carente è nell'approvvigionamento idrico per usi domestici ed industriali. In questo campo l'acquedotto cittadino e la rete della zona industriale si trovano in identiche condizioni. Al 1975 il fabbisogno non coperto ammonterebbe a circa 1,3 mc/sec. pari a 110.000 mc/giorno. Sino al momento in cui non si renderanno utilizzabili le acque addotte dai grandi progetti (si prevede infatti la realizzazione di un grande invaso o di un lago artificiale) lo stato di insufficiente alimentazione permarrà. La Cassa per il Mezzogiorno e il Ministero dei Lavori pubblici dovrebbero assumersi gli oneri delle opere a lungo e a medio termine. Ma è proprio a medio termine che si sente il maggior disagio per il ritardato avvio di lavori essenziali e determinanti (l'invaso). Per cui, essendo ogni iniziativa del piano regolatore la conseguenza di programmi e scelte di incremento economico esattamente misurati e valutati, gli scompensi nell'attrezzamento infrastrutturale della città condizionano l'equilibrio fra la formazione di nuovi posti di lavoro e l'eccedenza di mano d'opera esistente, equilibrio che deve essere ricercato e migliorato. L'urgenza di trovare una soluzione economica, pronta e valida a medio termine - operante già nel 1975 - ha orientato i responsabili del COSVIND e dell'Acquedotto Urbano e gli esperti del C.N.E.N. che hanno esaminato in loco la situazione, verso un impianto dissalatore delle acque marine tipo R.O.V.I. con capacità di circa 100.000 mc/giorno. Il capitale necessario dovrebbe essere assicurato tramite la Cassa per il Mezzogiorno (circa 20 miliardi di lire). Il sito di installazione dovrebbe essere -scelto nella zona di Pantano d'Arei, confinante col litorale. L'impianto costituirebbe l'infrastruttura fondamentale per sopperire a medio termine ai fabbisogni sia delle industrie che della città in attesa che vengano realizzate le opere pianificate da circa 10 anni e non ancora realizzate. Quando e ove le opere dei grandi progetti venissero eseguite, la 107 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==