Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Editoriale· testi che si disperdono su diversi giornali e che _tuttavia conviene mettere a disposizione, riuniti coine in questo numero doppio, di un lettore come il nostro che voglia essere aggiornato e « fare il punto ». Dopo questo numero doppio, noi cercheremo di programmare una serie di contributi saggistici alla inzpostazione e magari alla soluzione di problemi che hanno sempre costituito per « Nord e Sud » i più impegnativi banchi di prova: i problenzi della politica meridionalista e della politica europeista (Renato Giordano), i problemi delle « garanzie della libertà» (Vittorio de Caprariis) ed in particolare i proble1ni della libera stampa (Nello Ajello e Cesare Mannucci), i problemi dei rapporti fra politica e cultura (ancora de Caprariis, Giuseppe Ciranna, Giuseppe Calasso e ora Girolamo Cotroneo) e i problemi dei rapporti fra città e campagna (la scuola geografica di « Nord e Sud», con Muscarà e Mazzetti, Rao, Leone, Talia e altri). C'è molto di nuovo da dire a proposito di questi problemi; ~ noi cercherevno cirenei che siano in grado di pensare - più ancora che di ricercare, conie oggi fastidiosamente tutti dicono - quali potrebbero essere apporti originali alla impostazione e, meglio ancora, alla soluzione di problemi che sono diventati più complessi di quanto non lo fossero quando abbiamo cominciato a trattarne su que-· ste pagine. · Nessuna considerazione per quanto riguarda la nostra linea politica: centro-sinistra meridionalistico ed europeistico, sinistra non clas'sista di derivazione risorgimentale, coscienza dei valori_ laici interpretati a suo tempo dalla destra storica, riformismo salven1iniano e revisionismo liberale di matrice crociana: sono i nostri non niutevoli e non rnutabili punti di riferimento. Un'ultirna considerazione, invece, per quanto riguarda la nostra linea culturale, tanto intrecciata alla nos'tra linea politica: sta tramontando il periodo della « feltrinellizzazione » e la cultura italiana potrebbe recuperare valori che con l'ondata dannunziana di sinistra sono andati smarriti. Mentre batteva questa ondata, noi siamo rimasti aggrappati ai nostri scogli: Croce, Oniodeo, Fortunato, Salve,nini, Giovanni Amendola, Zanotti Bianco.· Non ci siamo lasciati coinvolgere, e meno che mai travolgere, dalla « sbornia sociologica ». Ora dovremo fare del nostro meglio per contribuire a creare le condizioni di un effettivo ed efficace recupero della continuità culturale dell'Italia moderna che in questi anni di protervo antistoricisnzo è stata compromessa. Anche perciò questo numero doppio si apre con un articolo sull'antistoricismo degli anni 70 e ospita un articolo della figlia di I snardi che ricorda Zanotti Bianco; e ad ulteriore testimonianza del nostro impegno per la continuità culturale dell'Italia moderna, pubblicherenzo nel prossin10 numero un ricordo di Salvemini meridionalista nel centenario della sua nascita. 8 BibliotecaGino Bianco

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