Frane esco Ruoto lo anche essi presenti da anni nel quartiere con un. dopo-scuola ma che da sei mesi, accanto a questa iniziativa, avevano intrapreso quella di raccogliere gli abitanti più attivi per dar vita con loro al Comitato di quartiere; questa « iniezione » d'iniziativa politica nel Siberia aveva sollecitato anche i più « vecchi » iscritti al PCI, ormai impegnati solo a diffondere « l'Unità» la domenica, dopo che la cellula della « Siberia » era stata chiusa da anni. Un ruolo di punta nella Siberia i comunisti l'avevano svolto ai tempi del referendum Repubblica Monarchia. Sotto il ricatto dei proprietari, nel rione « vinse » la monarchia ma i comitati agitarono - allora, e poi in seguito - i temi di un riscatto profondo del Mezzogiorno soprattutto attraverso una presenza attiva nelle piccole e medie fabbriche attorno al quartiere, una presenza accanto ai bisogni del rione, una presenza combattiva con scontri (anche nel senso fisico del termine) causati dai teppisti di cui i proprietari delle baracche e delle piccole industrie erano i « datori di lavoro ». Al Siberia vennero un po' tutti i maggiori esponenti, da Caprara alla Viviani, allo stesso Sodano. Crebbero nel quartiere la coscienza politica e sindacale, fino al punto che si rese necessaria l'apertura di una cellula. Poi le fabbriche intorno hanno chiuso lentamente quasi tutte, nel quartiere si è avuto un « ricambio » della composizione sociale. La cellula divenne la sede per giocare a carte; fu chiusa, anche perché nell'Associazione intitolata a S. Antonio si giocava ugualmente (e si gioca ancora oggi) e forse con un maggior numero di tavoli e di mazzi di carte a disposizione. Quel 26 giugno si ritrovarono insieme al corteo i vecchi militanti « storici » del « Partito », quelli che ne hanno sposato la causa e la bandiera più che come una patria, assieme ai giovani della sinistra extra-parlamentare, agli universitari cattolici, all'arzillo uomo anziano del PSI, ai nuovi « quadri » politici del quartiere cresciuti negli ultimi mesi di azione politica nel rione e poi le donne con i bambini, e gli uomini più « restii », quelli che si definiscono a-politici ma che avevano votato MSI, anche essi consapevoli (ora) di essere nella stessa « causa» di quelli che avevano votato PCI, dei « rossi », perché nel corteo al Comune i baraccati, sfruttati per tanti anni nei loro tuguri, si riconoscevano uniti e insieme con gli stessi scopi. Sotto il Comune aspettava il .corteo il consigliere Antonio Sodano assieme al consigliere Luigi Iossa; si formò una delegazione di abitanti e rappresentanti folta di tutti i membri del Comitato, di a1cune donne, di altri abitanti ancora, e di un esponente di ogni gruppo, cioè M 46 e dei simpatizzanti del « Manifesto »; solo il militante del PSI fu escluso dalla delegazione: si trattò di un contrattempo. Tutta le delegazione salì a più riprese con 96 BibliotecaGino Bianco
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