, La nuova destra nel Mezzogiorno sembrava essersi definitivamente esaurita all'inizio degli anni sessanta. Di qui il richiamo di quello stesso corsivo « agli errori delle forze democratiche, che non sono state capaci di sviluppare una politica rigorosa e coerente, indirizzata anzitutto alla tutela delle zone e dei settori più deboli del paese », e quindi la configurazione del neofascismo nel Sud come grave e drammatico problema nazionale. È vero che i successi dei neofascisti nelle elezioni politiche non sono stati così elevati come essi speravano ed altri temevano nel 1\llezzogiorno; ed è anche vero che la tornata amministrativa del novembre scorso ha fatto registrare un soddisfacente arretramento di quei successi, ma non per questo si può essere d'accordo con quanti si sono sentiti consolati e rassicurati sui pericoli dell'~:ffermazione neofascista nel Sud, confrontando i risultati ottenuti dalle destre nelle elezioni politiche con quelli del passato e osservando che, in definitiva, esse non avrebbero poi superato, anzi talvolta non avrebbero nemmeno raggiunto, i voti che avevano quindici o venti anni fa. Il che vorrebbe dire che le destre non avrebbero ulteriori possibilità di espansione nel Sud, e che l'area della loro incidenza e penetrazione sarebbe sostanzialmente quella del passato: in primo luogo il conservatorismo dei ceti privilegiati sempre più insidiati dal riformismo del centro-sinistra, e poi la tradizionale ignoranza delle plebi e delle masse contadine sempre disponibili, per ragioni sentim.entali e di arretratezza storica e sociale, a votare per il Lauro, il Covelli, il Birindelli di turno. Si tratterebbe insomma di una radicata e radicale volontà e mentalità di conservazione, alimentata dal contrasto più generale in atto nel paese fra una sinistra che vuole andare in fretta e una destra che vuole andare piano. Questa analisi, che è in fondo l'unico contributo di ragionamento delle tante manifestazioni - e spesso esibizioni - di antifascismo della classe politica meridionale, democristiana e socialista, è per la verità assai poco convincente e comunque assai semplicistica. I consensi ottenuti dall'estrema destra nel Sud negli anni settanta sono completamente diversi da quelli che essa raccoglieva negli anni cinquanta, sia dal punto di vista della qualificazione sociale, sia sotto l'aspetto delle motivazioni politiche, sia per la carica di rancori, di protesta indiscriminata e soprattutto di reazione violenta al sistema (altro che conservazione!) che li hanno determinati. . La maggior parte dei consensi i fascisti l'hanno riscossa nei 7 BibliotecaGino Bianco
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