Prospettive della Calabria teriormente sviluppata, potrebbe provocare danni pari a quelli sofferti da altre province marittime da tempo devastate dal « turismo di rapina». La Cassa per il Mezzogiorno ha suddiviso le aree della regione suscettibili di utilizzazione turistica in quattro comprensori, per i quali sono stati studiati piani urbanistici che, rigorosamente applicati, dovrebbero garantire un razionale equilibrio tra le esigenze di « valorizzazione » alberghiera e residenziale e le esigenze paesistiche. Due comprensori ·sono esclusivamente marini, quello da Praia a San Lucido e quello da Capo Spulico a Roccella J onica. Altri due abbracciano insieme zone costiere e zone montane: uno comprende la zona del Pollino, la Sila e larghi tratti di costa jon1ca; l'altro ingloba l'Aspromonte, le Serre e il litorale tirrenico da Campora San Giovanni a Capo dell'Armi. Anche l'istituzione del parco nazionale del Pollino dovrebbe rientrare nella « strategia » di valorizzazione turistica della Calabria, così come le iniziative, di recente approvate dal Cipe, tendenti a dar vita lungo la costa ad un sistema di approdi turistici: nove sul Tirreno, da San Nicola Arcella a Reggio, e uno sullo Jonio, a Catanzaro Lido. Anche se fino al 1970 la bilancia turistica è risultata passiva (i calabresi hanno speso fuori regione più di quanto i forestieri non abbiano speso in Calabria), negli ultimi due anni l'afflusso dei clienti negli esercizi alberghieri (oltre un milione, secondo le prime valutazioni disponibili, contro 800mila nel '70) lascia supporre che la « carta» turistica sia una buona carta da giocare ai fini della rianimazione deN'economia regionale. Gli alberghi e locande, che nel 1970 erano circa 550 (con 17mila letti), sono aumentati considerevolmente nei due anni successivi. All'incremento quantitativo si è aggiunto un netto migliorarr1ento qualitativo. Sono ormai remoti i tempi in cui la maggior parte delle località calabresi offriva ai forestieri solo rustiche locande. Restano però alcuni problemi, che i programmatori del settore turistico debbono affrontare con decisione: la brevità della « stagione » turistica (le presenze si concentrano nel periodo 20 luglio-31 agosto) e la salvaguardia del paesaggio. Sotto il primo profilo sono interessanti i pro~ gran1mi dell'opera Sila per potenziare le attrezzature per lo sci di Camigliatello e Lorica così da inserire la regione nel florido mercato del turismo invernale. Altro segno apprezzabile, la costituzione di un consorzio tra gli operatori della regione per programmare con maggiore organicità lo sviluppo dell'offerta turistica calabrese. Circa la tutela del paesaggio sembra esemplare, sempre che vada in porto, la proposta, presentata dall'assessorato regionale all'urbanistica, di bloccare per tre anni le costruzioni lungo le fasce ìitoranee. 87 Bibl.iotecaGino Bianco
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