La nuova destra nel· Mezzogiorno di Luigi Compagna Forse per ricordare a qualcuno l'adunata del '22 e lo spirito che la animò, forse per riportare qualche altro al clima delle platee laurine degli anni '50, certo per approfittare della tremenda disgregazione sociale -ed econo1nica di una città in cui la saldatura del sanfedismo sottoproletario alle frustrazioni della sottoborghesia è, per così dire, un male antico e sempre ricorrente, i missini hanno tenuto recentemente a Napoli una sguaiata ed aggressiva riunione del loro- Consiglio Nazionale. Cinicamente deciso a strumentalizzare l'arretratezza e le paure secolari del Mezzogiorno, ad esaltare la tragedia di Reggio e di tutta la Calabria, ad offendere la legalità repubblicana e l'ordine democratico in nome e per conto di una grossolana quanto provocatoria retorica della nazione e della tradizione, Almirante ha detto che « l'alternativa missina è meridionale perché nazionale, e nazionale perché meridionale ». La protesta meridionale, espressasi nella crescita dei voti missini alle elezioni del 7 maggio, avrebbe dunque un significato meridionalista che le deriverebbe dalla sua capacità di far esplodere (non solo in senso figurato) su scala nazionale la polveriera meridionale. Ad Almirante ha replicato « La Voce RepubbHcana » co:µ fermezza etico-politica ed in un certo senso anche estetica: « I fascisti - si leggeva in un breve corsivo del quotidiano del P.R.I. - meritano disprezzo quando fanno il loro mestiere, impiegando la violenza delle squadre davanti alle scuole, alle fabbriche, nel cuore della città. Quando hanno la sfrontatezza di rivestir-e i panni dei difensori della parte più debole del paese, loro che rappresentano l'oppressione storica del Mezzo~iorno, gli eredi dei mazzieri al servizio di una piccola borghesia famelica di impieghi e di tutela delle rendite, loro che portano la resnonsabilità di un disastro nazionale che ha rischiato di distruggere l'Italia come paese unito e indipendente, allora il disprezz.o si trasforma in disgusto ». È doloroso dover constatare come in questi ultimi anni sia tornata a farsi vedere e sentire la risacca fascista e monarchica che aveva investito le regioni meridionali negli anni cinquanta e che 6 BibliotecaGino Bianco
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