Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

REGIONI Prospetti ve della Calabria di Ernesto Mazzetti Tra il Cinque e il Seicento, ai gesuiti avviati all'attività missionaria i superiori suggerivano di trascorrere un certo tempo in Calabria poiché la regione, a loro giudizio, presentava molte delle caratteristiche che i sacerdoti avrebbero poi incontrato nelle inospiti terre delle loro future missioni. Ancora nel 1500 (ma accadrà anche nei secoli successivi), la miseria delle popolazioni calabresi era tale che, non di rado, all'avvicinarsi alle coste delle navi corsare, numerosi servi di feudo, piuttosto che rifugiarsi all'interno scendevano alle marine per farsi imbar-• care come schiavi. La relazione d'un ambasciatore veneto del Seicento informava dell'esistenza a Costantinopoli di un « grossissimo casale » detto « Calabria nuovo ». Nel 1771, un colto viaggiatore tedesco, von Riedesel, descrivendo Crotone la definiva « il più infelice paese d'Italia e forse del mondo »; all'inizio dell'Ottocento, il francese Creuzé de Lesser affermava che « l'Europa finisce a Napoli; e peraltro vi finisce assai male: la Calabria, la Sicilia e tutto il resto è Africa ». Ma or non sono trent'anni, ai viaggiatori che scendevano più a Sud di Napoli, le impressioni suscitate dai luoghi e dalle condizioni degli abitanti non erano poi di gran lunga diverse. Cristo si è fermato ad Eboli è stato scritto nel 1943; e se è più dolente, più comprensivo, più indignato Carlo Levi di quanto non fosse il viaggiatore francese del secolo scorso, le constatazioni restano in sostanza le stesse. Oggi, chi, nutrito di letture siffatte, giunga in Calabria attraverso l'autostrada che partendo da Salerno ripercorre l'antica via Murattiana per Reggio, resa ben più scorrevole dagli arditi viadotti e dalle lunghe gallerie che hanno vinto ogni tortuosità imposta da valli scoscese e monti dirupati; o vi penetri in treni confortevoli e relativamente spediti grazie al finalmente completato raddoppio della linea a sud di Battipag1ia; o, infine, vi arrivi d'un balzo in aereo atterrando a Reggio o a Crotone, stenta probabilmente a ritrovare i segni del secolare isolamento della regione, del Medioevo prolungatosi fin quasi alle soglie 74 BibliotecaGino Bianco

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