Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Il radicalismo italiano fra Mazzini e Cattaneo .Imbriani e Papa i quali, sosteneva NeHo Rosselli, « rappresentano degnamente la generazione repubblicana che seppe fondere ed integrare le idealità mazziniane col positivismo di Cattaneo; e cioè una sempre vigile coscienza dei sempre nuovi complessi problemi della vita nazionale 25 ». Crediamo che quella di Nello Rosselli sia la più chiara e sintetica in1n1agine del radicalismo italiano, che si configura pertanto non esclusivamente come partito parlamentare ma anche, e forse soprattutto, come movimento di opinione e di cultura, espressione di intransigenza morale, di passione civile e, contemporaneamente, di disponibilità politica. Se H Partito Radicale infatti, non seppe sopravvivere al suo portabandiera, a quel Felice Cavallotti di cui Galante Garrone ha saputo mirabilmente tracciare la complessa personalità, liberandone la figura dallo stereotipo del « bardo della democrazia», se non seppe conservare, come partito una fisionomia ben definita davanti alla geniale opera politica di Giovanni Giolitti, esso ha consegnato la sua eredità, spesso a loro insaputa, alle grandi individualità dell'antifascismo democratico, Giovanni Amendola, Carlo e Nello Rosselli, Gaetano Salvemini e Piero Gobetti. Un'eredità che, proprio perché costituita essenzialmente da un patrimonio culturale aperto al rinnovamento, aila ricerca e al dubbio, e da un costume politico che di esso vuole essere l'immagine compatibilmente più fedele, crediamo non sarà abbandonata finché vivranno spiriti liberi con la volontà di garantire il progresso della società, nel senso indicato dal motto di un nobile raggruppa1nento antifascista: « Giustizia e Libertà ». MICHELE RIBUTTI 2 6 N. Rosselli: Saggi sul Risorgimento e altri scritti. Torino 1946, pag. 300. 73 BibliotecaGino Bianco

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