Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Il radicalismo italiano fra Mazzini e Cattaneo che Giuseppe Ferrari poneva a fondamento della sua Flosofia della Rivoluzione, loro che avevano condiviso di Carlo Cattaneo l'aristocratico disprezzo per la religione, sempre loro, infine, i radicali, che più di ogni altro avevano subito il fascino del pensiero positivista e scientifico. Ma non si deve pensare che la ventata di anticlericalismo che investì la nazione, soprattutto nel ventennio fra il '70 e il '90, fosse unicamente il prodotto della elaborazione di un ristretto numero di intellettuali o dell'azione di un manipolo di parlamentari. Essa era bensì, e per questo molto opportunamente Spadolini dedica al fenomeno ampio risalto, lo sfogo, tanto genuino quanto incontrollato, dell'ostilità e del rancore accumulato contro l'oppressione ecclesiastica che rodeva da secoli tutti gli uomini liberi. Videro così quegli anni la resurrezione della Massoneria, il proliferare delle associazioni di libero pensiero, le onoranze a Giordano Bruno, lo snodarsi di gigantesche manifestazioni al grido di « morte allo spirito santo », le sarcastiche allusioni del « Secolo » a] dogma della verginità di Maria, i labari massonici e gli stendardi di Satana in faccia al Vaticano. I radicali, pertanto, non fecero altro che portare nell'aula del Parlamento questo clima di esasperazione e di rivolta e la loro stessa azione politica ne fu in larga misura il prodotto: il voto contro la legge delle Guarentigie, le battaglie per l'abolizione dei privilegi e per l'incamera1nento dei beni ecclesiastici, per la scuola laica obbligatoria e gratuita, probabHn1ente lo stesso appoggio al governo Cairùli, sono i segni più appariscenti di quella influenza. Molta lungimiranza dimostrarono i radicali nell'individuare nella « demolizione progressiva del pregiudizio fatta dall'insegnamento » la chiave di volta del rinnovamento civile della Nazione. « Abbiamo ereditato dei cattolici, - esclamava Petruccelli della Gattina nell'accesa discussione parlamentare del gennaio 187 4 - tramandiamo ai posteri liberi pensatori ed uomini. II cattolico non è né cittadino né uon10 » 23. Il trascorrere degli anni e l'incalzare di sempre nuovi e sempre piu pressanti problemi, la paura stessa del socialismo che era venuta scalzando quella di una reviviscenza c'lerical~, segnarono H passaggio, soprattutto per opera di Bovio, dall'anticlericalismo di fuoco (tuttavia mai completamente deposto) ed un laicismo di ferro, sulla falsariga di quello sereno e consapevole, che ispirò Giuseppe Mazzini nella redazione dell'art .. VII della Costituzione della Repubblica Romana: « Dalla credenza religiosa non dipende l'esercizio dei diritti civili e politici ». Tuttavia se per un verso resta ancora da provare, oggi non meno di ieri, che in Italia possa avere un senso il laicisn10 disgiunto daH'anticlericalismo, 23 In F. Chabod: Storia della politica estera, cit., pag. 252. 71 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==