!IJichele Ributti problema sociale ... Cerca, a quesiti particola_ri, soluzioni di immediata applicazione, non addita mezzi né fini rivoluzionari, studia e consiglia soltanto provvidenze praticamente riforn1atrici » 5 • Il radicalismo ita~ liano oscillò ,sempre tra queste due posizioni, cioè la risoluzione integrale della questione sociale e la progressiva opera riformatrice, talvolta cercando di conciliarle, come in occasione dell'Atto di Fratellanza del 1864 6 , talvolta propendendo per l'una o per l'altra fino al definitivo, ma tardo, abbandono di quella mazziniana. Né si può dire che al Cattaneo sia seguita una corrente dottrinaria o di pensiero, magari sciolta da qualunque movimento politico, come ci confenna il filosofo Roberto Ardigò, che tanta parte ebbe nella diffusione del positivismo in Italia: « Il Cattaneo che non ricorda mai il Comte, n1entre sempre si appella a Locke, chiude sp1endidamente la scuola del Rornagnosi ma non ha avuto dopo di lui una scuola sua » 7 • Con ciò non si intende ovviamente sostenere che Carlo Cattaneo non ebbe alcuna influenza sul nascere e sullo svilupparsi del radicalismo, ma solo ridimensionale l'affermazione un po' troppo perentoria di Galante Garrone, dalla cui stessa opera peraltro la complessità e la natura composita del pensiero radicale emergono piuttosto nettamente. Si è pertanto portati a credere che egli, nella sua minuziosa ricerca del « capostipite », abbia preso troppo alla lettera la nota tripartizione delle componenti risorgimentali compiuta dal Salvatorelli 8 , non tenendo forse nel dovuto conto che questi, nel menzionare una corrente liberal-radicale (tra l'altro accostando forzatamente Cattàneo e Ferrari 9 ) accanto al mazzinianesimo e al liberalismo moderato, non intendeva far altro che dare una collocazione alla isolata individualità di Cattaneo che non poteva ovviamente rientrare in nessuna delle altre due correnti, guardandosi tuttavia, dal nominarne epigoni o seguaci. Giusto risalto dedica invece Galante Garrone all'aspra polemica sul1' « astensionismo » o la « partecipazione » alla disputa parlamentare che travagliò per qualche tempo il fronte repubblicano, sebbene sia difficile attribuire alla scelta della partecipazione il significato di un completo abbandono della pregiudiziale repubblicana, come vorrebbe il Croce 10 , o comunque di una neHa rottura con la tradizione mazziniana, come vorrebbe lo stesso Galante Garrone. Vero è però, e Galante Garrone lo 5 A. Levi: Il positivismo politico ecc. cit., pagg. 78-79. 6 N. Rosselli: Mazzini e Bakunin. Torino 1967, pagg. 110-119. 7 R. Ardigò: Opere filosofiche. Padova 1909 vol. X, pag. 486. 8 L. Salvatorelli: Pensiero e azione nel Risorgimento. Torino 1969, pagg. 93-109. 9 Per le influenze del pensiero di Proudhom su quelle di Ferrari cfr. F. Della Peruta: Democrazia e socialismo nel Risorgimento. Roma 1965, pagg. 123-156. 10 B. Croce: Storia d'Italia dal 1871 al 1915. Bari 1967, pag. 36. 62 BibliotecaGino Bianco
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