Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Il radicalismo italiano fra Mazzini e Cattaneo Curiosamente, invece, quel costante riferimento al decentramento amministrativo da parte dei radicali, che trovò la sua più ufficiale e precisa formulazione nel testo del Patto di Ro1na, è una derivazìone mazziniana. Infatti uno dei più grossi equivoci in cui è caduta certa storiografia è stato quello di considerare Mazzini, in quanto assertore dello Stato unitario, come un propugnatore dello Stato accentrato, la qualcosa non corrisponde certamente. al suo pensiero. Le conferma dell'assoluta erroneità della consolidata credenza che vuole un Mazzini « accentratore » è contenuta in un saggio che Mazzini ristampò per la terza volta nel 1861 nel III volume dei suoi Scritti editi ed inediti, riprendendo e completando uno scritto del 1834 pubblicato nel ses:to e ultimo fascicolo della Giovine Italia. In questo scritto, intitolato Dell'unità italiana, Mazzini auspicava che, al di là « tante artificiose divisioni esistenti », non rimanessero che tre unità politico-amministrative: « il Comune, unità primordiale, la Nazione, fine e missione di quanti vivono e vivranno tra i confini assegnati visibilmente da Dio a un popolo, e la Regione, zona intermedia indispensabile tra la Nazione e il Comune, additata dai caratteri territoriali secondari, dai dialetti e dal predo1ninio delle attitudini, agricole, industriali e marittime ». Come giustamente sottolinea Giuseppe Tramarollo, che ha curato la ristampa deHo scritto in occasione del centenario della morte del pensatore genovese, non solo Mazzini voleva l'abolizione delle province (e non è inutile ricordare che· di una analoga proposta si è fatto promotore un partito politico in occasione della recente istituzione dell'ordinamento regionale), ma intendeva per « regioni » non quelle storiche, cioè niente altro che i compartimenti statistici di Pietro Maestri ( 1864) e che la Costituzione della repubblica ha recepito tali e quali, bensì addirittura le grandi regioni geo-economiche! A non dissimili conclusioni si giunge se si considerano il pensiero di Cattaneo e quello di Mazzini nei confronti della questione sociale: « Il pensiero economico di Mazzini » osserva con la consueta profondità il Levi « che voleva non soltanto. migliorare le condizioni della classe operaia, bensì addirittura risolvere la questione sociale per mezzo dell'associazione, ma restando nel solco del solidarismo, senza far leva sulla lotta lotta di classe, doveva cozzare inevitabilmente contro le re.: sistenze delle classi privilegiate ... Certo è però che il Mazzini ebbe ... di quella che si disse la questione sociale la profonda qua5i costante preoccupazione ... ~el Cattaneo prevale su la sintesi l'analisi. Egli vede, studia, sviscera questioni particolari, concrete ... Il Cattaneo non affronta in sintesi, e forse non sente, nella sua 1nultiforme n1a radicale unità la formidabile questione... Anzi flagella le scuole che si preoccupavano del 61 BibliotecaGino Bianco

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