Argomenti genei tra di loro su di un piano economico, occorre riprendere il discorso della strumentalità dell'integrazione monetaria rispetto a qu_ella economica generale. In questo senso diventa valido il discorso di Magnifico 6 , per il quale occorre procedere, all'interno della Comunità, all'individuazione di una corrispondenza fra aree omogenee sia sul piano economico che su quello monetario, in modo che dall'intersezione di questi due tipi di aree si possa definire una regione valutaria ottimale. L'omogeneità economica esistente all'interno di una tale regione comporta evidentemente una correlativa omogeneità monetaria nel senso che l'esistenza di un'unica moneta è neutrale rispetto all'obiettivo dell'equilibrio geo-settoriale della regione stessa. Ne deriverà che solo all'interno di regioni così definite sarà possibile giungere ad una completa unificazione monetaria, mentre tra regioni non omogenee si dovranno determinare flessibili modalità di aggiustamento reciproco, fino al momento del loro totale avvicinamento. Nella concreta realtà europea dovremmo individuare regioni che non necessariamente corrispondono agli attuali stati nazionali, come indica lo stesso Magnifico. Ma se pur sarebbe logico procedere ad una tale opera di individuazione, diverrebbe estren1amente complesso tradunie le implicazioni valutarie in istituti politici adeguati, in quanto bisognerebbe creare delle nuove entità politico-economiche aventi una propria potestà valutaria, del tutto diverse dagli attuali stati nazionali. Non v'è chi non si accorga come la proposta di Magnifico sia realistica sul piano della logica economica, ma come non lo sia affatto su quello della logica politica, di cui, invece, dobbiamo tener dovutamente conto. Comunque, il principio su cui si basa la proposta di Magnifico consiste nell'affermazione della funzione isolante dei cambi flessibili, nel senso che l'equilibrio delle bilance dei pagamenti fra aree a diversa struttura economica può essere mantenuto grazie alla flessibilità dei cambi. Anche se molto probabilmente i cambi flessibili non sono in grado di isolare completamente un'area valutaria, costituiscono purtuttavia uno strumento efficace per_ spezzare, almeno nel breve periodo, l'effetto di dominazione di un'economia su di un'altra 7 • Con ciò si vuol evidenziare la giustezza dell'osservazione di Masera per cui « l'adozione di norme valutarie comuni da parte dei paesi CEE può incidere in modo diverso sui singoli paesi ove si innesti su strutture istituzionali non uniformi, conferma in modo concreto l'esigenza di procedere al6 Cfr. G. Magnifico, Unificazione monetaria europea per uno sviluppo equilibrato, in « Bancaria», 1972, pp. 15-33. · 7 McKinnon (cit.) sostiene· la necessità di adottare il regime dei cambi flessibili per regolare i rapporti valutari fra regioni 01nogenee. 53 BibliotecaGino Bianco
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