Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Editoriale « Che a quarantott'ore dal giuramento il nuovo governo Rumor - si leggeva in un articolo di Carlo Casalegno su « La Stampa» dell'll luglio - abbia dovuto affrontare uno sciopero generale in Sicilia non è una minaccia, né un presagio inquietante, ma un segno dei problemi, delle tensioni, delle forze con cui dovrà misurarsi. Non a caso la prima grande agitazione si è avuta al Sud: è qui che forse si giocherà il successo o la sconfitta del secondo centro-sinistra. Occorre infatti bloccare la disgregazione civile del Mezzogiorno, stroncare il ribellismo alla Ciccio Franco, svuotare l'appello fascista, dare incremento agl'investin1enti e all'occupazione, e soprattutto inserire le terre meridionali in un equilibrato programma nazionale di sviluppo ». E questo vuol dire che il Mezzogiorno, negl'impegni del Governo non meno che nei discorsi di autorevoli commentatori politici, non è più considerato un problema tra gli altri e come gli altri, cui niagari si debba dedicare un particolare riguardo, ma si configura co1ne il punto di riferimento di tutte le politiche settoriali, di tutte le decisioni relative agli investi 1nenti, di tutte le riforme che si potranno realizzare. Anche i sindacati - l'ottavo congresso della C.G.I.L. svoltosi nei giorni scorsi a Bari lo ha confermato - si dicono intenzionati a giudicare il Governo « prima di tutto dal sua programma nei confronti del Mezzogiorno». Afferrnando l'autonomia del sindacato « che per sua natura non ha una vocazione né da oppositore né da compartecipe alla maggioranza », Lama ha offerto la collaborazione della C.G.I.L. a « un diverso tipo di sviluppo » nel quadro d'una « proposta globale » in cui il rilancio della politica di sviluppo del Mezzogiorno possa avere finalmente la priorità sulla difesa di interessi settoriali e corporativi. In questo senso la relazione di Lan1a, soprattutto di fronte al massimalis111.ovelleitario e sotto certi aspetti strumentale che aveva caratterizzato la linea Storti al congresso della C.I.S.L., ha rappresentato· un apprezzabile passo avanti nel processò di revisione critica del movimento sindacale italiano. « L'aver posto il problema del Mezzogiorno al centro del dibattito congressuale - ha · notato l'on. Antonio Del Pennino - e{ pare abbia voluto significare l'esigenza di superare passati errori delle organizzazioni sindacali che, come ha riconosciuto lo stesso Lama, derivano da una impostazione delle lotte nata troppo come proie3 BibliotecaGino Bianco

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