Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Argomenti In questo contesto l'istituzione del FME si propone di creare un'area valutaria europea che sia autonoma dalle decisioni monetarie americane e che nello stesso tempo sia capace di diventare còraice del processo di integrazione economica e monetaria dell'Europa stessa. Ora, se l'integrazione monetaria può raggiungere come ultima configurazione l'istituzione di un'unica moneta, è del pari evidente che quest'obiettivo può essere raggiunto, dati i vincoli politici esistenti, in un periodo abbastanza lungo. Pertanto, nel breve periodo esso mira a creare un sistema « federale» di riserve valutarie svincolate dal dollaro e si propone di restringere progressivamente i margini di fluttuazione delle monete europee tra di loro; nel lungo periodo il FME vuole porsi come strumento per la creazione di un nuovo sistema monetario euro-comunitario, possibilmente fondato sull'adozione di un'unica moneta sovrannazionale. L'interdipendenza tra i due fenomeni dinamici a cui abbiamo poc'anzi accennato, e cioè la disintegrazione dell'intero sistema monetario internazionale e l'aggregazione di sistemi monetari tegionali, è dimostrata dal fatto che man mano sì infittiva il tessuto di rapporti economici tra i paesi dell'area euro- con1unitaria si rendeva necessario svincolare il regolamento di tali rapporti da una base monetaria - il dollaro - che ricopriva, e ricopre, il ruolo di moneta interna al sistema economico USA, sistema che ha finito per entrare vieppiù in collisione con quello europeo. Qui, tornando al problema della domanda globale di dollari, occorre osservare che i paesi della Comunità, almeno per quanto riguarda i loro regolamenti interni, tenderanno a sostituire il dollaro con valute europee, siano esse le attuali monete nazionali, siano esse futuribili unità di conto elaborate a livello sovrannazionale. Nella misura in cui il processo di integrazione economica europea progredisce nel tempo c'è da attendersi una crescita più rapida dell'interscambio europeo di quanto non avvenga per l'interscambio CEE-USA. Le ragioni di ciò vanno ricercate sul piano della logica politica e nello stesso modo esse possono venir ricercate nella teoria economica 1 • Pertanto, grazie al minor peso relativo degli scambi con aree economiche esterne, la politica monetaria dell'aggregato eurocomunitario dovrebbe acquistare man mano maggiori margini di libertà e flessibilità 2 • Con il che non si vede per quale ragione i paesi europei dovrebbero continuare a finanziare ed a regolare il loro interscambio con il dol1aro, esponendo 1 Cfr. J. Viner, The Customs Unions Issue, London, 1950. 2 Cfr. F. Masera, La politica monetaria della CEE, in AA.VV., Aspetti della politica economica della CEE, Giuffrè, Milano, 1973, p. 92. 47 BibliotecaGino Bianco

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