Autori vari tore dopo aver contribuito con la svalutazione a fare aumentare i prezzi, si preoccupi ora di arrestare il fenomeno. • Anche la bilancia dei pagamenti comincia a destare preoccupazioni. Nei primi mesi del 1973 si è assistito ad un notevole aumento delle importazioni e a un rallentamento delle esportazioni. Secondo il Governatore, deve essere « respinta la concezione secondo la quale la possibilità della formazione di un saldo negativo dovrebbe essere eliminata mediante ulteriori variazioni delle relazioni del cambio di fatto stabilitosi fra la lira e le monete comunitarie ». Neppure questa affermazione può meravigliare. La svalutazione al di là di certi limiti finisce col provocare provvedimenti di ritorsione da parte dei paesi concorrenti sul mercato internazionale. Volendo arrestare l'aumento dei prezzi e il deficit della bilancia dei pagamenti, vi sono le seguenti possibilità di intervento da parte del potere pubblico: manovrare gli strumenti monetari provocando una stretta creditizia; controllare i prezzi attraverso gli organi amministrativi; ridurre il ritmo di incremento della spesa pubblica; finanziare il settore pubblico attraverso un aumento della imposizione fiscale. A questo punto la strettoia in cui ci ha condotto il Governatore si rivela priva di una qualsiasi accettabile via di uscita. Ricorrere agli strumenti monetari significa, infatti, bloccare la ripresa produttiva appena sbocciata. Ricorrere a controlli sui prezzi è solo una possibilità teorica, dal momento che nel nostro paese non esiste alcuna prospettiva di organizzare dei controlli amministrativi efficaci. Rallentare la spesa pubblica in un periodo di rinnovi contrattuali per i lavoratori del settore pubblico è possibile solo bloccando i programmi di investimento nei campi di cui si è lamentata fino a ora la carenza. Ricorrere all'imposizione fiscale significherebbe, d'altra parte, gravare ancora una volta sui bilanci già così provati dei redditi più bassi. Il Governatore, tuttavia, diventa ora molto severo. « Se si rendesse necessario operare un contenimento del volume globale del credito, esso, per la rigidità della domanda da parte dei settori pubblici, si concentrerebbe sui settori direttamente produttivi. Si leverebbero di nuovo alte le grida; alle autorità monetarie si attribuirebbero responsabilita che risalgono alla diffusa incapacità di amministrare con modernità di concezic;>ne, con capacità di innovazione, con chiarezza di vedute. La descritta concatenazione di eventi diverrà inevitabile se non si rifiuterà, per un congruo periodo, l'accoglimento di proposte di nuove spese statali ». Pur non volendo entrare nel merito dell'alternativa proposta dal Governatore, le considerazioni svolte fino ad ora ci inducono a ritenere 38 BibtiotecaGino Bianco.
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