Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Giornale a più voci Il ministero per l'ecologia Oltre due anni fa scrivevamo su queste colonne (cfr. Un ministero per l'ecologia, « Nord e Sud», n. 195, febbraio 1971) che diventava ormai sempre più sentita l'esigenza di concentrare in un unico dicastero i problemi dell'ecologia. Oggi, col nuovo governo Rumor, il ministero lo abbiamo: è stato affidato al deputato socialista Achille Corona il quale ha assunto l'incarico dichiarando che suo obiettivo è quello di « costituire un ministero per la difesa dell'ambiente con pienezza di poteri così come è già avvenuto nei paesi più evoluti ». L'esigenza di un ufficio che metta un po' di ordine in questo delicato settore; di qualcuno che assumendo in sé le responsabilità della politica dell'ambiente, metta fine alle penose e pericolose dispute fra i ministeri della Sanità e dell'industria, tanto per fare un esempio, è particolarmente sentita anche dal « grosso pubblico» che sensibilizzato ed impaurito al punto giusto circa i grossi rischi derivanti dall'inquinamento e dalla indiscriminata manomissione dell'ambiente, richiede provvedimenti rapidi ed efficaci. Sino ad oggi si è fatto veramente poco sul piano delle realizzazioni concrete. Non sono certamente mancati i convegni sulla problematica ambientale, convegni che anzi si succedono a ritmo se1npre più incalzante; non manca una, spesso anche molto valida, pubblicistica sull'argomento, pubblicistica che alimenta da anni quotidiani, periodici, ecc. Insomma il problema è stato affrontato e l'opinione pubblica è stata, con1e si dice, sensibilizzata spesso anche frastornata sino alla noia tanto che viene spontaneo chiedersi per quali miracolose circostanze riusciamo ancora a sopravvivere; ma questo è il massimo che si è ottenuto. Sul piano delle realizzazioni concrete niente che si possa ricordare se si esclude qualche impianto di depurazione delle acque qua e là, qualche inceneritore di ·rifiuti urbani una mezza legge sull'inquinamento atmosferico. Quella che manca ancora è essenzialmente, come circordava Alfredo Todisco sul « Corriere della sera» una precisa politica ambientale che abbracci tutto il territorio nazionale e che dica quali sono le iniziative da incoraggiare e da incentivare e quali sono quelle da limitare o da scoraggiare nel caso in cui il costo si riveli troppo oner~so per il patrimonio fisico e quindi per tutta la collettività. Naturalmente non dimentichiamo che i compiti di salvaguardia dell'ambiente spettano anche alle Regioni, ma ricordiamo anche che queste non possono efficacemente operare senza una cornice, senza un unico punto di riferimento. E questo punto di riferimento dovrebbe essere proprio il nuovo ministero per l'ecologia. . Intanto qualche perplessità sul ministero appena costituito è stata manifestata in sede confindustriale dov~ si «teme» che il ministero per l'ecologia finisca per fare la fine di quello per la riforma burocratica « i cui risultati, dopo tanti anni, sono noti a tutti». Le decisioni in materia ecologica - si 29 BibliotecaGino Bianco

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