Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Giornale a più voci ticolarmente suggestivo e interessante, costituito dall'imponente massiccio del Gran Sasso, dai monti della Laga, dalle montagne dei Fiori e di Campli. È da notare com.e il versante teramano del Gran Sasso sia considerato come un insieme di grande interesse turistico e quasi per nulla sfruttato, con possibilità quindi di una pianificazione integrale. Ma il Gran Sasso (così con1e i minori complessi montani del teramano) non è un fenomeno a sé, un fatto isolato: esso è il culmine di tutto un complesiso di montagne, di valli, di colline, occupate da comuni in precarie condizioni economiche. La orografia del territorio è caratterizzata da una serie di valli che ospitano i fiumi· della provincia ~ e cioè, da Nord, dopo il Tronto, il Vibrata, il Salinella, il Tordino e il Vomano - che percorrono il territorio scendendo perpendicolarmente verso il mare. La rete stradale storica si è adattata a tale morfologia e consiste essenzialmente in un sistema di strade di collegamento dei centri, dai monti al n1are, che percorrono alternativamente il fondovalle e il crinale delle piccole catene collinari; e da alcuni collegamenti nord-sud fortemente accidentati che collegano le valli tra loro. I centri storici sono, in generale, sulle alture. Ciò vale anche per la costa che presenta, appunto, una serie di insediamenti antichi e panoramici che sovrastano i corrispondenti insediamenti moderni, sul litorale, oggi in forte incremento demografico. La condizione attuale è determinata dal progressivo recente sviluppo del turis·mo balneare che, accentuato dalla presenza delle infrastrutture territoriali fondamentali - ferroria e strada litoranea - ha agito sul vecchio sistema, creando lungo il litorale una gravitazione crescente. Questa si è manifestata con la nascita di una serie di insediamenti posti in relazione con i centri preesistenti in posizione avanzata sulle colline verso il 1nare. Ne è nata una catena di nuovi centri costieri in rapido sviluppo, caratterizzati dalla tendenza a espandersi linearmente lungo il litorale fino a costituire una potenz1ale «conurbazione» continua, strutturalmente egemonica nei confronti dell'entroterra. Parallelamente, si è venuto a determinare il franamento demografico verso il mare a spese dell'entroterra, tanto che il decremento di popolazione ha investito tutti i comuni del teramano tranne quelli costieri. Si tratta quindi di un « modello spontaneo» di accrescimento urbanistico, tipico del litorale italiano centro-settentrionale, la cui massiccia presenza nel territorio teramano viene assunta come base per il piano. Un piano che, non potendo d'altro canto prescindere da una visione intersettoriale d.ei problemi del territorio, .muove alla ricerca di nuovi equilibri da conferire alla struttura urbanistica al fine di superare le deforn1azioni e gli squilibri intervenuti negli ultimi decenni. Ciò potrebbe essere conseguito: ~ interrompendo la progressiva depressione economica dell'entroterra, agendo sulla impalcatura infrastrutturale e, soprattutto, sulla caratterizzazione funzionale dei singoli centri e delle varie zone territoriali relative (con 27 BibliotecaGino Bianco

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