Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Lanfranco Orsini - Francesco Campanella centrazione di fatto della manodopera meridionale in certi mestieri e in certi quartieri della città, e nella scuola stessa l'affollarsi dei ioro compagni immigrati dal Sud nelle classi differenziali» col pericolo di « un atteggiamento discriminatorio, se non razzistico», l'opportunità del libro di Russo e soprattutto della sua destinazione alla scuola dell'obbligo appare evidente, accresciuta dal fatto che le sue pagine, scritte e pensate originariamente per un pubblico di adulti, non hanno nulla della falsità mielata e diseducativa che è alle radici di ogni discorso viziato da un vieto e mendace e persistente concetto dell'infanzia confusa con l'infantilisn10. Esse potranno costituire un contributo di penetrante efficacia, se scuola e insegnanti sapranno recepirle, per far superare aln1eno psicologicamente e culturalmente certe barriere e incomprens1on1. Alle due parti in cui il libro si divide, « Il volto del passato» e « Il Sud che cambia», segue una breve e assai limpida trattazione della questione meridionale, dalla spedizione dei Mille attraverso il fenomeno del brigantaggio e gli effetti dell'unità, l'emigrazione, la mafia e la camorra fino alla Cassa del Mezzogiorno e alla Riforma agraria. Sono pagine necessariamente lineari e alla portata di lettori giovanissimi, le sole, crediamo, che Russo abbia scritte appositamente per loro. Ma pagine anche che proprio per la loro chiarezza e convincente essenzialità andrebbero fatte conoscere al più gran numero di lettori anche adulti, per sfatare certi giudizi severi, e più che severi ingiusti e razzistici che di quando in quando ancora capita leggere o udire nei riguardi del nostro Sud, che ancora sconta l'aver sofferto per troppo tempo, della conseguita unità nazionale, le conseguenze onerose più che i vantaggi, e l'aver ricevuto dallo Stato nel primo cinquantennio del Regno, come dimostrò Francesco Saverio Nitti nel suo fap:ioso saggio Nord e Sud, investimenti molto inferiori alle imposte che versava. Ciò che Russo scrive particolarmente nel capitolo « Gli effetti dell'unità del Mezzogiorno», mostrandone il depauperamento a causa delle leggi che « funzionarono solo a favore delle regioni più moderne, più ricche e più dinamiche» mentre le industrie meridionali dovettero chiudere a favore di quelle del Settentrione favorite dalla politica protezionistica, andrebbe meglio conosciuto. Il Mezzogiorno, per concludere con le sue parole, « sostenne da solo il peso di una politica nazionale senza alcuna contropartita ». LANFRANCO ORSINI Turismo teramano Fu agli inizi degli anni '50 che le attività turistiche cominciarono a rappresentare per la provincia di Teramo una seria e reale prospettiva in un contesto economico tradizionalmente agricolo-pastorale e costituzionalmente restio a ristrutturarsi secondo schemi produttivi tecnicamente più aggiornati e funzionali e meglio rispondenti alle mutate dimensioni ed ai nuovi carat24 BibliotecaGino Bianco

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