Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Il 25 luglio di Gino Pallotta « Decisamente la fortuna mi ha voltato le spalle »: con queste parole, affranto, sbiancato in volto, Mussolini co1nmentò, nella notte tra il 24 e il 25 luglio di trent'anni fa, la fine del primo «round» o dibattito al Gran Consiglio del fascismo riunitosi a palazzo Venezia per l'esame della situazione politica e militare. Quasi subito, praticamente dalle prime battute che fecero seguito a una prolissa relazione del capo del fascismo, il Gran Consiglio prese un andamento inconsueto, con la manifestazione, da parte di vari gerarchi, d'una serie di interrogativi, di lamentele e, infin~, d'una vera requisitoria che ebbe il suo apice nell'intervento dell'allora presidente della Camera dei fasci e delle corporazioni, ex Guardasigilli ed ex ambasciatore a Londra, Dino Grandi. Alle 2,30 circa del 25 luglio la seduta si scioglieva. Poco distante da Montecitorio, il ministro della Real Casa, Duca Pietro Acquarone, attendeva che Grandi gli riferisse com'era andata. A quel punto, la parola passava al re: e le decisioni di Vittorio Emanuele, covate a freddo, furono - per i loro sviluppi - diverse da quelle che i gerarchi, almeno per certi aspetti, avevano pronosticato. Preceduto dalla severa condanna politica e morale dell'antifascismo militante che in esilio", in Spagna, nella cospirazione o a cospetto del Tribunale speciale aveva tenuto alti i valori della libertà e preceduto, altresì, dagli scioperi del marzo nell'Italia settentrionale, il 25 luglio, come operazione di vertice, appare il punto d'arrivo d'una triplice trama che fece capo a un gruppo di gerarchi fascisti (Grandi, Bottai, Bastianini, Federzoni, Albini e, quindi, Ciano e altri), a un gruppo di militari (Ambrosia, Badoglio, Castellani) e alla Real Casa. Mussolini e il re, Grandi e Acquarone, ap·- paiono nei ruoli rispettivan1ente rivestiti, i maggiori protagonisti della vicenda che è passata alla storia come il 25 luglio. Ma tra le quinte, e a tratti sulla scena, tutta· una serie di altre figure furono coinvolte nella preparazione del voto del Gran Consiglio, nell'arresto di Mussolini e nella nomina, infine, del governo Badoglio, cioè i tre avvenimenti che, collegati un~ all'altro, fanno parte 13 Biblioteca Gino Bianco

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