Caterina De Caprio Di nuovo con questa conclusione Calvino torna a fissare il continuo errore degli uomini che credono di aver raggiunto una verità senza dubbi e, nella pretesa di scindere il bene dal male, si destinano a divenir schiavi della loro medesima costruzjone ideologica. Ma non è un ritorno al tema della dimezzazione? Non è ancora una volta una liquidazione di pretese dommatiche in non1e di una ricerca continua e mai pecifica della verità? Se è così non è erroneo allora individuare un'analoga impostazione nelle Città invisibili, in cui il mito di una totalità dell'uomo si propone nel dialogo tra Iv1arco Polo e il Kublai attraverso due modi di essere della « ragione » contemporanea: l'imperatore chiede informazioni sulle città per continuare le sue conquiste, il mercante trova nelle città il tramite per riproporre i propri istinti, ricordi, aspirazioni, dando spazio a ciò che la « ragione strumentale » vuol negare. Il confronto si rivela tra razionalità totalizzante, necessariamente univoca e riduttiva e « razionalità umana » che nel ricordo trova un modo per_ riaprire il varco ai desideri :repressi per mezzo della ragione sradicata dalla natura. In ultima analisi il confronto è tra quanto porta al mondo reificato e quanto è ancora mondo di bellezza, per ora realizzato nella sfera etico-utopica dell'arte. Il fine è di conciliare natura e ragione e ritrovare la Città mitica attraverso l'autoliberazione degli uomini di ogni forma di razionalità repressiva. Nasce da tali premesse l'avversione a rigidi schemi ideologici visti come un allontanamento dell'uomo dalla sua realtà, come un obbligo a considerare quanto esula dalle proprie scelte come presenza demoniaca da rifiutare. Il dialogo non può allora non avere per prospettiva la realtà dialettica della storia, il suo ritmo di continue, spietate opposizioni. Ma, puntando tutto sui tempi lunghi, Calvino rischia, al presente, di lasciar assorbire la propria esaltante autonomia e volontà di non integrazione dal male che pur voleva sconfiggere. CATERINA DE CAPRIO Direttore Responsabile: Francesc.:o Compagna - Condirettore: Giuseppe Galasso - Vice-direttore: Rosellina Balbi - Segretario di Redazione: Renato Cappa - Redattore capo: Ernesto Mazzetti. Tipografia « La Buona Stampa », Via Roma, 42~, Napoli - Spedizione in abbonamento postale. Gruppo III - Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 1324, 26 gennaio 1960. Printed in Italy - Tutti i diritti di proprietà letteraria ed art. riservati. BibliotecaGino Bianco
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