, Letteratura della donna amata la debolezza e la fragilità di una malata del Cottolengo e da cogliere pur nell'armonia il segno del disarminico 3 1 • Ritorna allora in primo piano il problema dei sentimenti umano, dei legami, che istintivamente si stabiliscono e che ci legano gli uni agli altri. « Invece il vecchio contadino non aYeva scelto nulla, il legame che lo teneva stretto alla corsia non l'aveva voluto lui, la sua vita era altrove, sulle terre, ma faceva alla domenica il viaggio per veder masticare il figlio » 32. Eppure è in tal modo che l'uomo manifesta la sua natura e determina, nel rapporto con gli altri, il proprio destino. « Ecco pensò Amerigo, quei due così come sono sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi, l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo » 33. Non può stupire che, nelle meditazioni di Amerigo, realtà tanto diver-· se diventino infine estremamente vicine, sorprendentemente simili. « Anzi, per lo spazio d'un secondo (cioè per sempre) gli sembrò d'aver capito come nello stesso significato della parola amore potessero stare insieme una cosa del genere di quella sua con Lia e la muta visita domenicale al 'Cottolengo' del contadino al figlio » 34. Ebbene è da questo estremo versante direi irrazionalistico che Calvino vuol recuperare l'orizzonte politico, mostrando come anche qui si tenda a credere perfetto ciò in cui ci si identifica. Infatti, tornando alle scelte coscienti degli uomini - che sono sempre « politica», ecco registrate le parole di uno dei malati rieducato nel Cottolengo: « Io senza le suore che mi aiutavano sarei niente. Ora io posso fare tutto. Non si può dire niente contro le suore. Come le suore non c'è nessuno» 35. Ad essa fa riscontro l'osservazione dello Scrutatore che nota orrnai nella fierezza dell'uomo quella di chi crede di aver realizzato le sue capacità in un mondo perfetto e autosufficiente. « La città dell'uomo faber, pensò Amerigo, rischia sempre di scambiare le sue istituzioni per il fuoco segreto senza il quale le città non si fondano ne le ruote delle macchine vengono messe in moto; e nel difendere le istituzioni, senza accorgersene, può lasciar spegnere il fuoco» 36. 5t « Amerigo vedeva Iia, ma di Lia adesso era la tristezza degli occhi grigi che vedeva, l'ombra di fuga in fondo agli occhi che non riusciva a stanare, a conso-· lare, il modo remissivo che avevano i capelli d'andar giù sulle soffici spalle, ma come una creatura selvatica, acquattata, che si divincolerà appena la sfiori», insomma « tutto quello che in lei esigeva una protezione, una pietà; ma non si sapeva comunicargliela» (op. cit., pp. 86-87). 32 Op. cit., p. 82. 53 Op. cit., p. 83. 34 Op. cit., p. 87. 55 Op. cit., p. 95. _ 36 Op. cit., p. 95. BibliotecaGino Bianco 127
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