Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

La provincia di Latina e l'industralizzazione del Mezzogiorno rità alle iniziative (Centri universitari, centri di ricerca, centri di diffusione della cultura) colloca te nelle regioni meridionali ». Quindi università nel Meridione; ma anche centri di ricerca scientifica, la cui distribuzione territoriale deve essere particolarmente attenta nelle zone del Mezzogiorno perché essi, secondo quanto afferma giustamente Francesco Compagna, « potrebbero aprire una via nuova, una scorciatoia, alla industrializzazione del Mezzogiorno », come richiamo e presupposto per la realizzazione di nuove industrie. Tornando al filo conduttore di questo mio intervente, ritengo che anche le vicende della più recente fase dello sviluppo di Latina possano offrire validi riscontri per un discorso più generale. L'esperienza di al tre zone di rapida industrializzazione ci insegna che si arriva presto ad un « punto critico », simile a quello da noi vissuto. Mi risulta, ad esempio, che proprio nella vicina provincia di Frosinone - che ha raggiunto una struttura industriale analoga alla no-- stra - si pongono oggi proble1ni di strozzature e di squilibri; nonostante che a Frosinone operi da anni il Consorzio Industriale ed esista una infrastruttura fondamentale come l'Autostrada del Sole. Del resto, non è possibile che 300 stabilimenti, con 25.000 eddetti, rappresentino un « tetto » per Province di tali caratteristiche; sembra vero, invece, che le strutture locali, dimensionate per una certa economia, non possono reggere oltre limiti abbastanza ristretti l'impatto con la realtà di una seria indust:;_~ializzazione. Bisogna, d'altro canto, riconoscere che, manca ancora - a livello centrale, prima che locale - una chiara visione delle strategie da adottare per il passaggio da una prima fase di industrializzazione, ad una fase più matura di integrazione sia all'interno delle giovani strutture industriali createsi, sia tra queste ed il circostante sistema socio-economico. Si tratta di un problema difficile, ma che è indispensabile affrontare e risolvere, se non si vuole che molte zone, decollate a prezzo di gravi sacrifici, restino ancorate ad una perenne fase pre-industriale, e quindi al deprecato « colonialismo economico ». Anche a questo riguardo, ritengo che la Provincia di Latina (ancora una volta attraverso un processo di evoluzione naturale e quindi anche con tutte le difficoltà e gli errori che questo comporta) stia trovando - nell'integrazione tra i diversi sett◊-ri, nella partecipazione della società locale al processo di sviluppo, nel peso che si va assegnando alle attività direzionali, nel suo costante tentativo di aprirsi verso le aree economiche cfrcostanti - una strada valida, se non altro come punto di riferimento e di studio, per tutto il Mezzogiorno. EZIO LUCCHETTI 115 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==