Ezio Lucchetti cando oggi di concretizzare - dal Centro di formazione professionale, alla localizzazione di sedi universitarie - e che rientrano nel più vasto problema della disponibilità dei « quadri » necessari ai vari livelli, per garantire non solo il massimo di efficienza alle strutture produttive, ma anche il necessario supporto culturale nell'ambiente che vive il processo di sviluppo. Il problema è cioè quello di formare quadri di provenienza locale, al fine di frenare il processo di colonizzazione legato alla impostazione non solo di iniziative, ma anche di imprenditori dal Nord o dall'estero. È chiaro inoltre che, se gli imprenditori di provenienza esterna troveranno nella nostra provincia le migliori condizioni per l'istruzione dei loro figli, ad ogni livello, più facilmente si naturalizzeranno come cittadini elettivi della zona, più facilmente garantiranno la costanza nello sviluppo della nostra provincia. Ma il problema, dicevamo, è altresì quello di sti1nolare l'imprenditorialità locale in modo tale che non accada l'assurdo che uomini e capitali si riversino altrove, mentre da altrove affluiscono a Latina capitali ed uomini. Se è vero che per diventare industriali non basta frequentare un Istituto tecnico industriale né un Politecnico che fosse istituito nella zona, è anche vero che i quadri dirigenti del capitale altrui, del capitale cooperativo o statale possono essere il più possibile formati in loco e deve essere garantito il loro impiego a preferenza dei quadri di importazione. Ma, perché ciò accada, è necessaria una qualificazione reale e ad alto livello. È necessario inoltre sostenere il prosieguo dello sviluppo industriale con adeguate infrastrutture di ricerca, e questo problema coincide per buona parte con quello della formazione dei quadri. Se fino a ieri, in questa prospettiva, si faceva affidamento su Roma (e v'era in ciò molto servilismo alla Capitale) è chiaro che è una necessità affidarsi al decentramento, accedendo così, tra l'altro, a costi di impianto e gestione molto più ridotti. E ciò sia nell'interesse delle zone verso cui si decentra, sia nell'interesse della congestionata area metropolitana da cui si decentra. Il problema dello sviluppo del Mezzogiorno non è solo un problema di investimenti e di infrastrutture, ma è anche, e soprattutto, un problema di quadri dirigenti. Credo che questo problema sia ormai chiaro a tutti, da quando Pasquale Saraceno, nella tavola rotonda tenutasi a Bari, credo nel 1969, aveva affermato la necessità di « nuove facoltà decentrate rispetto alle sedi tradizionali delle grandi università meridionali », ed aveva chiesto, in questo senso, un intervento straordinario. Vi fu poi un ordine del giorno della Camera che riconobbe, tra le altre, questa esigenza; ed infine nel progetto « 80 » è testualmente detto: « nell'ambito dei programmi di formazione culturale, dovrà essere data prio114 BibliotecaGino Bianco
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