Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Francesco Ruotalo tervenne al rione tempestivamente. L'immediata riuscita di una mobilitazione (attraverso volantini, manifesti, etc.) sia pur così minima, indusse, il nucleo di studenti « esterni » ed abitanti che avevano portato avanti l'iniziativa, a organizzare un lavoro più capillare. La spirale dell'immobilismo era rotta: a febbraio e marzo '72 questo nucleo (composto da una decina di studenti, e da altrettanti abitanti dal rione pre ... valentemente iscritti al P.C.I.} organizzò ogni sera, due ore per sera, un giro casa per casa nel rione per sondare la volontà degli abitanti e coinvolgere anche altri eventuali abitanti nel lavoro che si stava intraprendendo. Questo lavoro portava, nell'aprile '72, per la prima volta alla costituzione di un primo Comitato di Quartiere che iniziò a discutere le iniziative idonee a ottenere la casa e a « uscire » dal rione. Il lavoro proseguì alacremente a culminò in assemblee zonali; infatti il rione fu diviso in molte zone e ogni sera si tenevano assemblee degli abitanti di una determinata zona prestabilita. Il 28 maggio il Comitato di Quartiere organizzò l'Assemblea di quartiere nei locali della parrocchia; nel corso della riunione fu approvata un'iniziativa che coinvolse ancora altri abitanti del Comitato. Si decise di raccogliere i dati presi nel corso del giro capillare nel rione, di preparare una relazione per portarla al Sindaco. Fu inoltre deciso di pre'" parare un corteo per il 26 giugno al Comune. Inoltre si decise di far precedere il corteo con un volantino nel rione; di distribuire un volantino lungo il percorso del corteo, di chiedere l'appoggio di tutte le forze politiche democratiche. Gli sviluppi dell'azione del Comitato di quartiere. - Dopo il corteo del giugno '72, il PCI s'inserisce nell'azione politica in appoggio al Comitato stesso. Nelle Assemblee dopo il corteo si decide di inviare un esposto alla Magistratura affinché indaghi sulle responsabilità pubbliche e private relative alle condizioni di inabitabilità del rione: nel Comitato si apre un dibattito tendente a valutare se sia più idonea una azione per espropriare il quartiere e farvi costruire allo stesso posto un rione di edilizia popolare per i baraccati (tesi sostenuta dall'allora PSIUP e dal Manifesto) o se convenga, per abbreviare i tempi, chiedere l'assegnazione della casa a Secondigliano (tesi sostenuta dal PCI). Si sceglie la seconda tesi. L'azione viene preparata e articolata in più momenti: assemblee di zona (durante le quali emerge nel Comitato di Quartiere quello che nel giugno '73 sarebbe stato eletto Presidente del Comitato stesso) nel corso delle quali si verifica, attraverso la raccolta di firme famiglia per famiglia, la disponibilità a inviare alla Magistratura un esposto, nel quale si affermi l'inabitabilità del rione. L'altro 104 BibliotecaGino Bianco

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