Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Rione Siberia: la casa promessa prietari del rione, per cui recarsi alle riunioni della cellula - quando c'era - era un marchio che esponeva la famiglia a minacce di ogni genere; 5) mancanza da parte dei partiti popolari e di massa di una· volontà decisa per porre fine alla situazione di emarginazione del ghetto e della illega:lità dei proprietari. Ciò nonostante, nel « segreto » dell'urna, il quartiere ha sempre dato un voto progressivamente sempre più orientato a sinistra, nonostante i pacchi-dono e la campagna elettorale palesemente orchest,rata dai proprietari indirettamente. Citiamo qui il solo dato delle politiche del 7 maggio '72: su un totale di 576 votanti il MSI-Destra Nazionale con 131 voti sfiorava il 22% superando di poco la D.C. che conquistava 118 voti (19%). Al P.S.D.I. andavano 13 voti, al P.S.I. 12; iì P.C.I. ottenne 282 voti pari al 48%. Gl'iscritti al P.C.I. nel rione sono stati negli ultimi anni sempre attorno ai trenta; una base troppo ristretta per poter avviare un « discorso » fra gli abitanti, promuovere un'iniziativa capace di cogliere i bisogni reali e potersi allargare e costituire una capillare mobilit~zione. Sarebbe perciò non obiettivo tacere delle reali forze che hanno « rotto » la spirale del silenzio al rione « Siberia »: un ruolo determinante è stato svolto d.ai due gruppi, prevalentemente di universitari, che da anni vi svolgevano un dopo-scuola. Il primo (M. 46) ha orientato la sua iniziativa inizialmente su basi assistenziali per avviare con la gente un « discorso » sulle loro esigenze. Questo gruppo ha soprattutto voluto condividere l'esperienza umana dei baraccati, stando loro vicino anche spiritualmente. Un secondo gruppo, denominato « Operazione Mato Grosso» teneva nel rione un dopo-scuola e al tempo stesso raccoglieva dei dati statistici; i due gruppi non concordavano su una eventuale azione politica del rione, poiché il primo intendeva svolgerlo con una testimonianza cristiana di aiuto ai fratelli oppressi, il secondo voleva creare le premesse immediate per un lavoro politico. A questa ipotesi i'l primo gruppo opponeva che tale movimento sarebbe dovuto partire dagli abitanti e ciò sarebbe stato possibile solo dopo molti anni di lavoro culturale nel rione. Il secondo gruppo sosteneva l'assoluta urgenza d'iniziare un intervento politico data la situazione disastrosa del rione, anche se agl'inizi il lavoro sarebbe stato condotto prevalentemente dagli « esterni » del rione. Fu così c~e i due gruppi si orientarono· in modo diverso ed il secondo, avvicinandosi alle posizioni. del gruppo politico « Il Manifesto », diede vita ad un primo nucleo di abitanti nel gennaio '72 per la derat- ; tizzazione del rione. Furono raccolte centinaia di firme e il Comune ini f. 103 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==