Francesco Ruotalo (circa 200 abitazioni) dal collettivo degli studenti che ha promosso nel gennaio '72 la costituzione del Comitato di Quartiere risulta che il 3% delle abitazioni è composto di quattro vani, mentre sono composte rispettivamente di uno e due vani il 43% e il 49% delle abitazioni. Questa inchiesta ha anche rilevato quindici casi di coabitazioni, cioè di due famiglie abitanti nella stessa abitazione (presumibilmente quelle di tre o quattro vani). L'indice di affollamento risulta essere di 4 persone a vano, con punte frequenti di 9 persone a vano; si riscontrano infatti numerosi casi di bassi o tuguri di un vano abitati da famiglie con otto o dieci figli accanto ad alcuni casi di anziani, per lo più donne, rimasti vedovi e i cui figli sono emigrati e hanno posto altrove la loro residenza dopo un primo periodo di permanenza nella casa paterna. Veniamo ai fitti (la riscossione dei quali i pochissimi proprietari hanno nel corso dei decenni addetto un baraccato abitante in uno dei loro tuguri oltre a una rete di persone, sempre controllate dai proprietari e da essi ricambiati con favori minimi) che le famiglie hanno dovuto sborsare per tirare a campare in questi squallidi abitacoli, privi di servizi igienici e dove la luce elettrica è arrivata intorno al 1955 come un « regalo » di Lauro. L'arrivo della luce coincise però con un aumento dei fitti, essendosi con tale « regalo » le case rivalutate. Il 41 ~lo delle abitazioni (continuiamo a usare questo termine impropriamente, è ovvio( di un vano costa 15.000 lire al mese; il 12% viene a costare 19.000 lire al mese; il 36% delle abitazioni di un vano ha un fitto tra le 10-15 mila lire al mese. Va aggiunto che ogni anno viene, secondo una prassi ormai consuetudinaria, riscosso un importo per il rinnovo del contratto di fitto, pari a circa l'importo del fitto stesso. (Queste rilevazioni sono di un anno fa). Le abitazioni di due vani vengono a costare ovviamente di più: il 17% di esse viene a costare al mese 26.000 lire, il 27% ha un fitto fra le 20-25 mila lire ed il 42% ha un fitto fra le 17-20 mila lire. Oltre il 90% deg,li abitanti non ha mai ricevuto bollette di ricevuta né del « pigione» versato per rinnovo di contratto, né per i fitti mensili. D'altronde i proprietari non potrebbero fare diversamente: infatti, secondo la legge, il suolo su cui hanno costruito le « case » per Le quali percepiscono questi denari, non è mai stato da essi acquistato! Come potrebbero rila~ciare ricevute per case delle quali essi non risultano proprietari? Le baracche della Siberia hanno dunque un valore commerciale altissimo; hanno reso negli ultimi trenta anni un miliardo e ottocento milioni. Il bisogno impellente di un tetto ha spinto centinaia e centinaia di famiglie a « impegnare » l'anello di nozze, la biancheria, i laccetti del1a prima comunione, a fare debiti, pur di pagare la caparra all'in100 BibiiotecaGino Bianco
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