Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Francesco Ruotalo feria dotata cli piccole industrie per lo più di carattere para-artigianale (vetrerie, cristallerie, pelli, terracotta, scarpé, segherie, etc.); per cui la zona, che intorno al 1910 contava pochi fabbricati abitati per lo più dalla mano d'opera impiegata nelle botteghe artigiane, nelle fabbrichette intorno, una volta progressiva1nente abbandonata dagl'insediamenti produttivi (sia quelli industriali, sia quelli artigianali) più fiorenti, ha mutato sia il suo assetto urbanistico, sia l'estrazione sociale degli abitanti. Nel 1917 il sig. Pasquale Morvillo acquistava 5.000 mq. di suolo, costruendovi case, capannoni e depositi. Durante il fascismo il quartiere non subì molte modifiche se si eccettuano alcuni nuovi insediamenti di case, il comparire di qualche nuovo proprietario minore, l'avvicendarsi dei piccoli ìnsediamenti industriali. Con la fine della guerra coincide una più accentuata speculazione che ha nel periodo laurino il momento di maggiore espansione. Non risulta al Catasto che la famiglia Morvillo (il rione è indicato negli incartamenti con il nome di rione Siberia-MorviHo; al sig. Pasquale Morvillo sono poi succeduti come proprietari i figli e gli altri parenti) abbia acquistato altri suoli; eppure oggi la « Siberia » è estesa per 30.000 mq. e pertanto i maggiori proprietari hànno costruito accupando abusivamente il suolo e costruendo senza regolare licenza edilizia. Il sistema di costruzioni è avvenuto con meccanismi semplici quanto sconcertanti: sinistrati dagli eventi bellici o da calamità naturali, famiglie il cui capo-famiglia aveva perso il posto e non poteva più pagarsi il fitto di una abitazione, hanno trovato nell'« ospitale» proprietà Morvillo la baracca in cui poter trascorrere il periodo necessario a fronteggiare lo stato di precarietà in attesa di emigrare o cli una situazione economica più stabile. In molti casi lo stato di disoccupazione, di occupazione stagionale, od occasionale, come per gli edili, o i venditori ambulanti, è diventato definitivo (ecco perché al rione vi sono famiglie che hanno la casa in fitto da venticinque anni; un nucleo molto distretto vi risiede dagli anni '20-'30 e appartiene ai nuclei legati all\a vita produttiva di quell'epoca); in altri casi la permanenza al rione è durata dai due ai dieci anni, conclusasi in genere con l'emigrazione al nord o lo spostamento in uno dei centri della provincia. Al Catasto il rione Siberia risulta composto di 355 abitazioni (ma iì..più recente censimento effettuato su iniziativa del Comune ha « contato» 339 famiglie; ciò dimostra come una ventina di tuguri sono stati negli ultimi anni abbandonati perché crollati o sprofondati) appartenenti a 24 proprietari. Prima di entrare nel dettaglio statistico vorremmo dare un'idea cli come la popolazione del none e le «case» siano potute moltiplicarsi 98 BibliotecaGino Bianco

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