Nord e Sud - anno XX - n. 162 - giugno 1973

, Prospettive della progran11nazione in Italia comunque in se stessi una forza d'inerzia tale per cui, anche quando si è deciso di controllarli o si è iniziato il loro controllo, essi continuano, anche per molti anni, a svilupparsi secondo una direzione che è quella del passato. Pensiamo per esen1pio all'aumento della popolazione ed ai suoi spostamenti, ed a quanto tempo sarebbe necessario perché gli effetti di un intervento si facciano sentire sulla sua evoluzione. Pensiamo all'inquinamento, riguardo al quale pur se usassimo una severa politica di controllo dovremmo prevedere per ancora molto tempo un aggravamento della situazione. Gli esempi potrebbero essere numerosi, e tutti, a mio modo di vedere, sembrano sottolineare questa irrimediabilità del tempo che si lascia trascorrere senza cominciare ad operare, e la necessità di un indirizzo, di un orientan1ento, che non può che esser dato dalla società stessa. Non credo che vi possa essere, perciò, alcun dubbio sulla necessità di una politica di programmazione, e questa è una premessa implicita in tutto quanto verrò dicendo. Chiarito questo punto, vorrei dire due parole sui limiti e sugli obiettivi che si propone questa relazione. In primo luogo vorrei dire che pur affrontando un tema che non può essere che politico, non ho inteso fare una relazione politica. E ciò nel senso che mentre un politico è spesso (talvolta troppo spesso) costretto a valutare certe affermazioni non tanto in base alla loro intrinseca verità, ma anche in base alla possibilità di manovre tattiche che possono nascondersi dietro di esse, io, nella mia irresponsabilita accademica, non mi son posto questo problema. Ed ho cercato, invece, di dire quello che avevo in mente nel modo più chiaro che potevo, pensando in questo modo di favorire la discussione è l'approfondimento dei problemi. In secondo luogo devo dire che è stata mia intenzione di fare una relazione problematica, al fine di stimolare la discussione. Tuttavia riconosco che in molti casi non solo non saprei dare una soluzione a molti dei problemi che porrò sul tappeto; ma addirittura mi sono domandato se era il caso di parlarne o meno, dato il livello ancora abbozzato al quale essi si trovano nella mia stessa riflessione. Per cui dal punto di vista dell'utilità personale conveniva forse non esprimerli esplicitamente.· Ma mi sono detto che il livello al quaie si mantiene la discussione sulla programmazione è ancora tanto generale, che conviene avere il coraggio di but~ar fuori delle idee. La discussione stessa farà, poi, la dovuta selezione. Anche se quanto dirò oggi dovesse finire per essere scartato, mi auguro che contribuisca comunque al chiarimento di certi problemi. 91 BibliotecaGino Bianco

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