Nord e Sud - anno XX - n. 162 - giugno 1973

Argomenti 500. Queste difficoltà avevano fatto ipotizzare a taluni in un futuro ancora assai lontano un'economia americana esclusivamente caratterizzata come economia di servizi e non come economia di produzione; - le difficoltà generiche della situazione economica americana cui Nixon non ha ancora posto un totale riparo e che ha fatto passare un po' la moda (a qualcuno costata cara) dell'imperialismo finanziario delle società del tipo « conglomerate ». Comunque il divario dei profitti fra le grandi 500 del campione di «Fortune» e il complesso dell'economia produttiva americana permane dopo il '64 + '65 molto inferiore al passato e sensibile solo nei ricavi sulle vendite ma non negli effettivi profitti dell'azionista per i quali il divario si è completamente annullato. Questo fatto indica con chiarezza che maggiori impegni ed oneri, probabilmente non eliminabili, gravano sulle maggiori compagnie, anche se queste hanno una situazione di mercato più felice. Venendo dalla nostra parte dell'Atlantico dati dalla rivista francese « L'expansion » fanno constatare che per l'anno 1968 in nessun settore industriale la società più grande dei settore è la più redditizia. La stessa constatazione vale per l'anno 1970 in base a dati della stessa fonte. Non esiste però affatto - con ogni probabilità - un automatico par_allelismo fra la situazione americana e quella europea sotto questo aspetto. Il balzo verso le n1aggiori redditività dello scaglione più piccolo dell'industria americana (fatturato inferiore ad un milione di dollari) mette in evidenza sia la possibilità di una estrema personalizzazione del management nelle più piccole società, sia il rafforzarsi dopo il 1964 di una moderna economia di prod(?tti tecnologicamente più avanzati che spesso sono il prodotto delle aziende più piccole. Su questo fenomeno nuovo ed interessante particolarmente insistevo nel mio articolo, già citato, di Nord e Sud del marzo 1971. Nel caso dei dati citati da « L'expansion » sulle industrie europee si pongono forse in maggiore evidenza differenze nazionali e strutturali delle varie economie europee: H confronto è fatto - ed è forse più pertinente - fra le grandissime compagnie di ciascun settore e le se-. conde e le terze che sono generalmente pi~ redditizie. Quindi anche qui come in America il gigantismo di una società può portare ad un affievolimento delle sue capacità competitive per l'au1nento della burocratizzazione interna, l'espandersi della gamma dei prodotti (forse anche verso i campi marginali o addirittura non redditizii), la minore personalizzazione del « management·». Però si vede anche che là dove (in Francia, in Inghilterra, in Italia) per ragioni simili o di_verse è stato favorito il 87 BibliotecaGino Bianco

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