Nord e Sud - anno XX - n. 162 - giugno 1973

Autori vari (8,9); ma che la situazione è invertita per le altr~ due attività manifatturiere: la dimensione media degli impianti nell e attività che producono mezzi di trasporto, nelle industrie metallurgic he e nelle chimiche e della cellulosa è, infatti, più alta nelle regioni rneridionali che non nelle regioni centro-settentrionali (cfr. tabb. 2 e 3). Ciò conferma le diagnosi più volte fatta sullo sviluppo della grande industria nel Mezzogiorno: nel decennio scorso si è avuta la localizzaz ione nell'Italia meridionale di alcuni impianti i quali, proprio perché n ati ex novo, risultano possedere dimensioni medie maggiori di quelli ubicati nel resto del Paese - dove, cioè, l'aumento dell'occupazione in parte risulta dall'attivazione di nuove unità produttive in parte risu lta dall'ampliamento delle industrie già esistenti. A dimensioni medie maggiori di solito si associa n ell'industria maggiore fabbisogno per addetto. È questo un altro aspetto dello sviluppo industriale del Mezzogiorno, su cui anche recentemente si è sviluppata una accesa discussione. L'ubicazione di impianti moderni, ad alta intensità di capitale per occupato, insieme con la cr isi delle industrie tradizionali (caratterizzate, invece, da sottodimensione e da alto carico di manodopera), secondo alcuni critici indurrebbe ad affermare che la politica di industrializzazione del Mezzogiorno ha mancato il suo obiettivo primo, cioè la creazione di occasioni di impiego n ell'industria adeguate ad assorbire le forze di lavoro eccedenti in agrico ltura e le nuove leve di lavoro. Per quanto le scarse informazioni statistiche lo co nsentano, si è qui cercato di misurare l'intensità di capitale nelle ind ustrie manifatturiere del Mezzogiorno e del Centro-Nord durante il d ecennio 1961-1971. Le informazioni relative sono raccolte nella tabella 5, ed è necessario avvertire che i dati sugli investimenti nelle singole industrie manifatturiere qui utilizzati provengono da una fonte priva ta (cioè la Confindustria), perché malaµguratamente l'Istituto Centrale di Statistica, ad oltre venti anni dall'adozione degli schemi di con tabilità nazionale nel nostro Paese, non è ancora in grado di fornire cifre disaggregate per gli investimenti industriali, né a livello di ripartizi one geografica (Mezzogiorno, Centro-Nord), né a livello nazionale. In media, secondo le cifre della tab. 5, l'investime nto per addetto nelle industrie manifatturiere meridionali sarebbe stato, nel decennio scòrso, di gran lunga superiore a quello registrato nelle industrie manifatturiere del Centro-Nord: 57 milioni circa cont ro 17 milioni. In particolare, la creazione di un nuovo posto di lavoro avrebbe richiesto un investimento più elevato nel Mezzogior no (rispetto al resto del Paese) nelle industrie metallurgiche, nelle indu strie meccaniche, dei 78 BibHotecaGino Bianco

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