Nord e Sud - anno XX - n. 162 - giugno 1973

René Maury D'altro canto, la provenienza del petrolio del. Medio Oriente imponeva la creazione di un più coordinato complesso petrolchimico (inserito in un più attivo sisten1a di cinque raffinerie già esistenti), assieme ad una stazione di gassificazione localizzata non lontano dall'Algeria dove il metano viene estratto. Un intervento necessario a livello locale: si era più volte fatto appello alle autorità governative nazionali, e più in particolare ai tecnocrati degli uffici di assetto territoriale, perché intervenissero nella regione di Sud-Est per risolvere dei problemi locali (esodo rurale, disoccupazione, sottoindustrializzazione) anche se meno spinosi di quelli che travagliano alcune parti delle regioni dell'Ovest, del Sud-Ovest e del Centro della Francia. La crisi del porto di Mars'iglia che, malgrado detenga con un movimento di 82,8 milioni di tonnellate ( 1972), il terzo posto in Europa, riesce a realizzare un incremento del 9% all'anno solo grazie agli idrocarburi, che costituiscono 1'89% del traffico totale. Il suo limitato hinterland (1'80% del traffico è destinato ai soli bisogni regionali), e la sua limitata possibilità di espansione deriva, infatti, dalla forte concorrenza degli altri porti del Mediterraneo e specialmente di quelli italiani e spagnoli 7 • Inoltre, la presenza di industrie ormai invecchiate (saponifici, oleifici, etc.) e tradizionalmente legate alla vita del porto, ed in forte crisi parallelamente ad un forte incremento demografico, non poteva che sfociare in una crescente disoccupazione. Il progetto del complesso industriale del -Golfo di Fos tende anche a presentarsi come una risposta da parte dei poteri pubblici (in particolare degli organismi d'assetto territoriale) a questa serie di esigenze, d'ordine tanto nazionale che regionale. Già nel 1954 il sito del Golfo di Fos era stato preso in esame in vista dell'installazione çli un impianto siderurgico, ma è con la creazione di un Syndicat public d'Aménagement du Golfe de Fos, nel 1962, che prenderà il via « l'operazione Fos ». Dapprima si acquisiscono le aree da utilizzare, poi nel 1965, si redige il programma generale che avrà valore di direttiva fondamentale per l'assetto territoriale; nel 1966 il Porto Autonomo di Marsiglia (che è de facto l'ente responsabile dell'esecuzione dei lavori) presenta il progetto di massima della zona industriale-portuale. A seguito di questo progetto un'area di 7.300 ha è in corso di sistemazione: di essa 5.300 ha sono destinati a fini industriali e commerciali, 830 ha ad impianti portuali e 1.160 ha ad infrastrutture stradali, 7 Dai diversi documenti dell'ente Porto Autonomo di Marsiglia che pubblicizzano « l'operazione Fos », si ricavano le statistiche sfavorevoli del traffico del porto in crisi... « Fos » deve riuscire! 62 BibliotecaGino Bianco

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