Cronache meridionaliste Fra innovazioni nei progetti e razionalizzazione organizzativa esiste dunque una relazione circolare poiché le prime postulano questa ultima e viceversa. Ma per fortuna non si tratta di un circolo vizioso: la scelta di progetti relativamente innovativi è infatti essa stessa uno dei fattori del cambia1nento organizzativo. . Quanto si è appena detto circa l'inevitabile - e ovvia - dipendenza dalla prassi per la formazione di attitudini e capacità, definisce solo una condizione necessaria, ma non sufficiente, della razionalizzazione organizzàtiva. · Per ottenere l'adattamento progressivo e tendenzialmente continuo a modelli di razionalità_, cooperazione, iniziativa, ecc., del comportamento organizzativo occorre tener conto di rnolti altri fattori relativi a condizioni del mutamento che, diversamente dalle precedenti, sono interne all'organizzazione stessa. Consideria1no, per esempio, in modo un po' più approfondito il problema della razionalità in rapporto a quanto si è prima detto. Seguendo Hirschmann 6 , possiamo certamente arnmettere che una tensione verso la razionalità, cioè verso la ricerca di mezzi coerenti rispetto a fini espliciti e fra loro compatibili, debba essere 1naggiore nel caso di realizzazioni complesse che impegnano oltre che i capitali pubblici anche il prestigio dell'ente cui sono affidati, piuttosto che nel caso di progetti piccoli e non impegnativi. La difficoltà stessa del cornpito rappresenterebbe infatti uno stimolo, un incentivo, una pressione al can1.biamento. In termini più precisi, si dovrebbe però dire che la funzione delle pressioni e degli stimoli sia in questo caso soltanto quella di restringere il campo delle alternative di scelta rendendo più agevole - in quanto quasi obbligatoria - la decisione di assumere compòrtarnenti razionali, ma non certo quella di dar vita quasi automaticaniente a questi ultimi, come per la forza stessa delle circ·ostanze. In effetti, perché la risposta alla sfida rappresentata da un compito difficile sia davvero lo sforzo d.i far propria un'adeguata logica del1 le decisioni e di raggiungere una rappresentazione abbastanza realistica dell'ambiente interno ed esterno dell'organizzazione, è necessario che vengano adottati i procedimenti rigorosi di scelta fra diverse possibili alternative d'azione, di cui si tratta in un· altro articolo di questo stesso numero. In questa sede, ciò che interessa non •è il contributo diretto che il 6 A. O. Hirschmann, La strategia dello sviluppo economico, La Nuova Italia, 1968 (ed. originale 1958), p. 173. 45 BibliotecaGino Bianco • -
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