Nord e Sud - anno XX - n. 162 - giugno 1973

Girolamo Cotroneo si fonda ancora sull'eredità culturale dell'Ottocento; avendo la cultura contemporanea mitizzato certe forme sociali e certe organizzazioni politiche e economiche come risolutive di tutti i mali dell'umanità, oggi non è più in grado di compiere l'autocritica. Così, mentre sul piano pratico la scienza, l'economia vanno avanti verso tutt'altre direzioni, la cultura si muove ancora nell'ambito delle ideologie ottocentesche, che ormai costituiscono soltanto degli idòla, dei pregiudizi (ma è purtroppo vero ciò che Bertrand Russell diceva, e cioè che è più facile disintegrare un atomo che un prediudizio ). L'intento di Ronchey non è quindi, a nostro avviso, quello di privilegiare i « duri fatti » di fronte agli ideali, come talvolta alcune sue dichiarazioni inducono a credere, ma quello di dimostrare che gli ideali con i quali ancora pensiamo di spingere avanti la storia sono appassiti, sono vitelli d'oro orn1ai senz'anima. A questo punto si intende che la critica di Ronchey -- e questo giustifica tutto il nostro precedente discorso - non e quella illuministica, né quella sociologico-pragmatica, ma è critica storica, è atto conoscitivo, suffragato dalla concreta indagine « sul campo ». Perché il merito maggiore di questo Atlante ideologico - e qui lasciamo da parte le considerazioni teoretiche sulle quali ci siamo fino ad ora intrattenuti - è quello di descrivere dall'interno, attraverso un rapporto, diremmo, « fisico », con esse, le ideologie del mondo contemporaneo. In un'intervista rilasciata tempo fa a un quotidiano milanese, Ronchey ha detto di soffrire di « psicosi di accertamento », che è malattia nobile per chi, come lui, fa il mestiere di giornalista e di saggista socio-politico. Tutto ciò che egli scrive sulle ideologie e sulle situazioni di fatto del mondo contemporaneo, si tratti del gandhismo indiano, del marxismo letto da Mao, della mistica industriale che anima gli zaibatsu giapponesi, del miscuglio nazional-comunistico vietnamita, dell'ideologia pseudo-messianica cubana con i suoi riti e poemi, della négritude, del mito della rivoluzione « socialista » araba, delle « eresie » jugoslava e cecoslovacca, tutto ciò che scrive, dicevamo, è infatti il risultato di un'indagine e sul campo », a contatto fisico con la cultura in cui tali ideologie son.o germinate, con il contesto socio-politico che condizionano e 2he le condiziona. Di fronte alla « letteratura » che spesso si fa intorno ai problemi del nostro tempo e del nostro pianeta, Ronchey compie analisi rigorose alle radici dei fatti: per cui il suo scopo principale, cioè quello di dimostrare la sostanziale inconsistenza delle ideologie di cui i popoli della terra oggi si alimentano e la 14 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==