Nord e Sud - anno XX - n. 162 - giugno 1973

Dall'ideologia all' « idologia » le « idologie », cioè la feticizzazione dell'ideologia, la sua cristallizzazione nel duro ghiaccio dello schema solidificato. Oggettivismo scientifico, dunque, contro la fabulazione mitologica? A prima vista si sarebbe tentati di credere questo: la stessa terminologia usata da Ronchey, il suo costante richiamarsi ai dati sociologici, alle analisi concrete dei fenomeni sociali, più che alle idee generali, sembrano spingere il lettore verso questa conclusione; lo stesso definire « ideologie » praticamente tutte le passioni, gli ideali, le spinte etiche del nostro tempo, potrebbe confermare questo giudizio sulle sue tendenze e scelte culturali di fondo: ci troveremmo quindi di fronte a un'apertura verso una sorta di positivismo pragmatico che non sarebbe del tutto illegittimo fare discendere dai Sistemi socialisti e soprattutto dal Trattato di sociologia generale di Vilfredo Pareto (non per nulla Enzo Bettiza ha scritto sul Corriere della sera che fin dagli anni più giovani Ronchey si è diretto, culturalmente, « verso quelle sponde e quegli autori atlantici la cui vorace assimilazione avrebbe poi fatto cadere su di lui una superficiale accusa di 'tecnocratismo ' »). Le cose comunque stanno diversamente: a parte il fatto che la formazione di base di Ronchey è certamente di tipo storicistico (come potrebbe facilmente rendersi conto chi di lui avesse letto altro che Atlante ideologico - nonostante Bettiza abbia ancora scritto che nella sua visione d'insieme « lo spazio per lo storicismo hegeliano o marxiano sembra ridursi al minimo », ché anzi « è lo stesso storicismo che, da soggetto, diventa oggetto d'analisi »), a parte questo, dicevamo, il modo stesso in cui il discorso di Ronchey è impostato costringe a una certa cautela prima di giungere a etichettarlo come un ideologo della tecnocrazia, come un sociologo toutcout. Che cosa sono, infatti, per Ronchey le « idologie »? Noi sappiamo che la forza delle « idee » consiste nel fatto che esse diventano « ideali », che hanno una concreta forza storica, indipendentemente dall'elemento utopico (usiamo il termine nel senso corrente) che pure possono contenere. Ma quando l'ideale diventa dogma, quando pretende di essere « scienza » e non soprattutto « fede >>, ecco che l'ideologia si trasforma in « idologia », la cui forza, contrariamente a quella delle ideologie, o degli ideali, è ormai non più positiva, ma negativa. Il àiscorso di Ronchey diventa a questo punto molto preciso: in pratica, egli dice, il nostro ·tempo, quello che potremmo datare dalla fine della seconda guerra mondiale in avanti, ideologicamente 13 BibliotecaGino Bianco

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