Leonardo Marea quindi l'utilizzazione· del terreno. Scarsa è la diffusione delle colture (prevalgono segale, patate e legumi), mentre l'attività economica prevalente risulta costituita dallo sfruttamento razionale della « tajga », soprattutto nella regione nordoccidentale, dove la Dvina settentrionale e la Vycegda, collegate con canali artificiali ai laghi Onega e Ladoga e quindi a Leningrado, costituiscono le vie attraverso le quali il legname giunge ai maggiori centri di lavorazione (Kotlas, Arcangelsk, Vologda, ecc ...). In tutta la Siberia, invece, l'attività prevalente è quella estrattiva (petrolio, carbone, minerali di ferro e manganese, talco e solfato di ammonio). La Siberia orientale, inoltre, è definita come « un colossale castello d'acqua » - tanto per usare l'originale espressione degli AA. ........... per le sue immense riserve di energia idroelettrica che vi sono custodi te. L'Ucraina, « le M1di de la Russie » o la « Nouvelle Russie », presenta tutti i caratteri di una grande regione tipicamente agraria: da sola produce più dei 2/3 della barbabietola da zucchero, la metà dell'olio di girasole, 1/3, di tutta la frutta, 1/4 della carne, del latte, delle uova e 1/5 di tutti i cereali. A questa enorme produzione agricola si accompagna l'elevata produzione carbosiderurgica del bacino del Donetz. Di notevole interesse è il capitolo dedicato al grande centro urbano di Leningrado, che rappresenta la capitale culturale e scientifica dell'Unione Sovietica, con ben 50 musei, 18 teatri, numerose sale di esposizione, i migliori istituti di ricerca scientifica dell'Unione ed una famosa Università, fondata nel 1819. È la città dei laboratori e della produzione di quaEtà: mobili, ottica e articoli di precisione; anche una importante casa di alta moda vi ha recentemente aperto i suoi battenti. La vita intellettuale non ha pausa: attraverso i suoi numerosi club la città impone una mentalità e un modo di vivere sconosciuti nelle altre parti dell'Unione Sovietica. La regione deHa Caucasia è distinta in Caucasia del Nord, attraversata dalla imponente catena montuosa, e in Transcaucasia, a clima subtropicale, dove prosperano la coltura del tè, del cotone, degli agrumi e del tabacco. La prima parte del volumetto termina con alcune considerazioni conclusive sui rapporti intercorrenti fra le diverse regioni occidentali e sulle integrazioni economiche auspicate fra le stesse, considerazioni che - a nostro giudizio - non si possono del tutto condividere, in quanto ci sembra piuttosto artificiosa l'attribuzione ad ognuna delle regioni occidentali di una· spiccata specializzazione economico-produttiva. Dalla quale, poi, dovrebbe derivare quell'interscambio prospettato dagli AA. e idoneo a realizzare una particolare armonia economica fra le diverse unità regionali. . Nella seconda parte (pp. 161-252) prosegue l'esame delle regioni orientali, delle quali il lettore apprende che, oltre a contribuire in maniera cospicua alla poderosa produzione agricola dell'Unione, racchiudono grandi riserve di minerali metallici non ferrosi (rame, zinco, piombo, mercurio, antimonio, salgemma, solfato di sodio e oro). La regione degli Urali viene considerata, come « la Ruhr dell'Unione Sovietica», dove però alla grande ricchezza di minerali metallici (di ferro in 124 Bib~iotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==