I Recensioni e) non esisterebbe, invece, una diretta ed evidente correlazione tra appartenenza alle varie correnti ed esperienza politica precedente. Si può, comunque, arguire con sufficiente margine di attendibilità che « le correnti sono un prodotto di differenti esperienze di socializzazione »; d) la maggior parte dei delegati proveniva, in quel Congresso, da medie città di provincia (45%) piuttosto che da piccoli centri (31%) o da grandi aree metropolitane (24% ). Ciò chiarito, è interessante notare come gli aderenti alle correnti di destra provenissero dai piccoli centri (41%) mentre quelli di sinistra per lo più da grandi concentrazioni urbane (40%). Ne consegue che « i piccoli centri, dove il dinamismo sociale è minore e maggiore è la forza della tradizione, favodscono il moderatismo politico, mentre il contrario avviene nelle grandi città»; e) « solo il 40% degli aderenti alla corrente di destra ha fatto la prima esperienza di vita di partito prima dei 25 anni, contro una percentuale pressocché doppia per le altre correnti»; f) « non esiste alcuna correlazione significativa tra sei diversi indici di sviluppo economico e la forza delle correnti moderate», ma vi era un'indubbia relazione tra « p•rosperità percepita e posizioni moderate» e tra « sottosviluppo presunto e posizioni radicali»; g) laddove, a livello provinciale, non era possibile una maggioranza senza il P.C.I., la corrente di sinistra aveva ottenuto llil!a percentuale di voti congres,suali più bassa di quella nazionale, mentre l'opposto si verificava per la corrente di destra; h) nelle 46 provincie nelle quali era possibile solo una maggioranza con la D.C., giocava un ruolo importante l'appartenenza alla circoscrizione centro-settentrionale od a quella meridionale: nel primo caso, infatti, la sinistra raccolse una percentuale nettamente più forte di consensi (13%) e la destra una notevolmente più debole (10%); nel secondo caso, invece, la sinistra rimase sul livello nazionale medio, mentre la destra ottenne una grossa affermazione ·raggiungendo il 21 %; - i) il giudizio sull'azione svolta dalle forze politiche per risolvere i problemi vitali era sempre più negativo via via che si passava dalla destra al-la sinistra; l) i delegati deHa corrente di destra erano favorevoli a riforme specifiche all'interno del sistema economico-sociale, ment·re quelli della corrente di sinistra erano propensi ad interventi più radicali. Da quanto precede si può concludere, alla luce delle ricerche condotte dallo Spreafico, che le correnti hanno una loro « coesione organizzativa >> e'd una « caratterizzazione ideologica» molto· accentuate, per cui si può ritenere che le linee di demarcazione, nell'ambito di tutto lo schli.eramento politico italiano, « passino all'interno e non già lungo i confini dei partiti «organizzati». A ben guardare, il merito principale di queste quattro ricerche risiede - a nos.tro avviso - nel tentativo di superare i limiti imposti dalla prospettiva strutturalistica del Duverger, la quale ~ come è noto - non prende in 'Considerazione, se non in via del tutto margina!~, le dottrine, i programmi, 121 Bibli.otecaGino Bianco
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