Nord e Sud - anno XX - n. 162 - giugno 1973

Recensioni quel,le che sono appropriate ad un'analisi scientifica», e che, di conseguenza, la loro analisi può « essere svolta solo in senso funzionale». Vale a dire, in altre parole, che le ideologie di partito vanno studiate non in base a· categorie astratte od isolatamente, bensì in relazione alla funziorne alla quale adempiono nel processo politico, che investe non solo i partiti, ma - a nostro avviso - anche tutte le altre istituzioni, che concorrono a formare il sistema socia]e globale. Ciò premesso, può essere utile esaminare più in dettaglio le quattro indagini presentate dallo Spreafico in questo volume, che si pongono ~ come è dichiarato dall'Autore stesso - l'obiettivo principale di rendere meno astratta la discussione intorno alle ideologie sì da contribuire ad abbattere molti artificiosi schermi diaframmatici, che, purtroppo, tengono ancora lontani molti cittadini dalla politica attiva. La prima ricerca fu svolta, poco prin1a delle consultazioni politiche del 1958, tra la popolazione elettorale di cinque città della Toscana e dell'Emilia (p1ù specificamente: Arezzo, Pistoia, San Mini'ato, Firenze e Reggio Emilia) nelle quali il P.C.I. ed il P.S.I. riscuotevano poco più del 50% dei consensi. Evidentemente, essa si proponeva di mettere a fuoco e, ancor più, di documentare ·scientificamente alcuni importanti aspetti del comportamento elettorale in quella peculiare situazione. Dalla sua lettura emergono, tra i tanti, alcuni elementi di estremo interesse, sui quali riteniamo opportuno e d()IVeroso sofferm,arci. Innanzitutto, la constatazione che una parte piuttosto consistente degli elettori intervis.tati non aveva saputo esprimere, in quell'epoca, una qualsiasi opinione su questioni rilevanti ai fini della scelta elettorale. Più precisamente, un terzo non seppe dare alcun giudizio sul lavoro svolto dai parlamentari della legislatura precedente, un altro 30% ignorava del tutto il contributo dato dai partiti e dai sindacati allo sviluppo del sistema politico, un 36% non seppe indicare - in una rosa di dieci eventi, tutti importantissimi - quello che aveva giocato un ruolo predominante nel determinare il loro voto e, « dulcis in fundo », il 43% non seppe dire che il sistema politico italiano presentava prevalentemente dei pregi o dei difetti, n1entre una buona metà di coloro che pur avevano avanzato un qualche giudizio sul sistema non riuscì, poi, a motivarlo in alcun modo. In secondo luogo, l'indagine mise in luce un alto grado di « identificazione politica»: più del 75% degli elettori del campione intervistato, infatti, aveva già deciso per chi votare molto tempo prima dell'inizio della campagna elettorale, e i nove decimi di questi non avevano avuto alcuna difficoltà nella scelta; infine, la maggioranza degli inter,. vistati dava più importanza al partito che non alla personalità dei candidati ed att-ribuiva ai partiti « gran parte della responsabilità dei pregi e dei difetti del sistema politico ». A questa ·spiccata identificazione di partito non corrisponde, però - se non in misura limitata - un « adeguamento alle posizioni ufficiali» dei gruppii politici di riferimento. Ed infatti, in una zona caratterizzata da un accentuato prevalere dell'opposizione - quale quella coper~.a dall'indagine, in cui il 117 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==