Nord e Sud - anno XX - n. 162 - giugno 1973

Girolamo Cotroneo che corrono, anche all'editore), questa mappa delle ideologie, dicevamo, dimostra come ad esse, e in particolare ad alcune di esse, soggiaccia ormai praticamente tutta l'umanità, al di là delle differenze razziali, politiche e culturali. A parte ogni altra considerazione - e su ciò che ha scritto Ronchey avremo modo di farne più di una - se questo fenomeno insegna qualcosa, essa consiste nel dimostrare, da una parte, la debolezza della critica illuministica che disconosceva la spinta propulsiva delle ideologie e delle utopie (usiamo, alla maniera di Ronchey, i due termini come sinonimi, trascurando, per ora, la distinzione proposta già nel 1929 da Karl Mannheim, sulla quale comunque ritorneremo), considerandole erroneamente, con1e appunto indidicava lo Hegel della Fenomenologia dello Spirito, semplici invenzioni « del clero ingannatore e del desposta oppressore »; dall'altra, i limiti più evidenti delle celebri definizioni che il Marx di Miseria della filosofia e de La Sacra Famiglia diede dell'ideologia, da lui considerata l'insieme di quelle credenze che non avrebbero altra validità fuori di quella di esprimere la difesa degli interessi prevalenti nelle varie fasi dei raparti economici: affermazione, questa, vera soltanto in parte, perché l'attuale trasformazione del marxismo in ideologia - su cui Ronchey ha scritto cose degne della massima attenzione - dimostra che quest'ultima non maschera sotto credenze religiose, filosofiche, morali, soltanto_ la difesa di interessi e privilegi economici, ma anche - e forse più frequentemente - la legittimazione del potere costituito. Lo dimostrano soprattutto gli Stati europei - ché per quelli asiatici il discorso, come insegna appunto Ronchey, è profondamente diverso - i quali al marxismo ufficialmente si richiamano, dove la classe dirigente, il partito e le sue propaggini burocratiche, pur non godendo di privilegi economici - nel senso m.arxiano del termine - attraverso la copertura ideologioa giustificano il loro potere e il loro diritto di impedire il sorgere di qualsiasi tipo di opposizione; né più né meno di come, secondo Marx, si servivano -o si servono - delle ideologie i potentati economici dei paesi capitalisti: il che dimostra la validità dell'assunto di Schumpeter per il quale Marx vide i pericoli dell'ideologia soltanto quando questa riguardava la società borghese, mentre non li vide per quel che riguardava direttamente le teorie sociali da lui elaborate. Questo discorso permette, almeno così ci sembra, di meglio intendere la funzione storica delle ideologie e delle utopie: da una 8 BibliotecaGino Bianco

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