Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Miano: problemi di sviluppo di un comune del Napoletano bero cambiare il volto degli attuali dormitori e trasformarli in aree periferiche articolate con il centro urbano sia dal punto di vista funzionale che da quello residenziale. Per quello che riguarda più specificatamente la situazione del lavoro, si potrebbe guardare con interesse a delle attività particolarmente qualificanti, come, ad esempio, un artigianato ad alto livello, attività che diventerebbero promozionali rispetto allo sviluppo della zona stessa e non, come per le attuali piccole stentate attività di commercio e servizi, indotte da un popolamento di cui abbiamo accennato le cause. Alla base di tutto questo c'è naturalmente una decisa politica di qualificazione della manodopera, in quanto sappiamo bene che qualunque attività di tipo promozionale ha bisogno prima di ogni altra cosa di un fattore umano pronto ad accoglierla. Ma ancora una volta l'orizzonte in cui si realizzano questi interventi deve essere più ampio del confine del quartiere, tenendo, nello stesso tempo ben presente le realtà dello stesso. Ciò significa predisporre forze di lavoro che siano in grado di inserirsi, e non solo nel tempo breve in un processo più vasto di ristrutturazione del mercato delle forze di lavoro interno alla città o alla regione stessa, che potrebbe conseguire a una efficiente programmazione. In conclusione, dunque potremmo dire che i problemi dei quartieri come Miano, non si risolvono, è vero nell'ambito delle unità operanti in loco, ma risulta fondamentale la coscienza che le stesse prendono di questo problema, il che possa produrre interventi di largo respiro essenziali proprio a quella politica di programmazione territoriale a cui, 1n definitiva, spetta l'ultima parola. ITALO TALIA e ANNAMARIA DAMIANI 95

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