Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Autori vari espansione degli insediamenti industriali è stata assunta a giustificazione di una terrificante speculazione edilizia. Gli stessi interventi di piano (agglomerati dell'area di sviluppo industriale), lungi dall'esplicare una reale funzione di più equilibrata organizzazione territoriale e di riqualificazione economica della struttura produttiva, hanno contribuito a rafforzare l'agglomerazione conurbativa periferica esterna, « saltando » la periferia «interna» (Chiaiano, Piscinola, Miano, S. Pietro a Patierno), sulla quale finiscono per gravare di fatto solo onerosi flussi di attraversamento. Analogamente, la « tangenziale » - che poteva essere un'occasione per l'integrazione e la riqualificazione urbana di tale periferia - ha finito per sottolineare in termini pressoché definitivi la marginalità strutturale di essa. Marginalità strutturale nettamente denotata dal fatto che già al 1961 (al 1971 le cose sono ulteriormente peggiorate) la popolazione attiva di lviiano, ad esempio, era inferiore ad 1/4 del totale residente: cioè rneno di una persona su quattro era in condizione lavorativa; e di tale quota esigua circa il 30% svolgeva o aveva svolto attività nel settore edilizio, cioè quello più precario, meno remunerativo e a più bassi livelli di qualificazione professionale. Se si tien conto, poi, che il numero degli occupati (che effettivamente lavorano) è notevolmente inferiore a quello degli attivi, si ha chiaramente il quadro di profondo ristagno e di marginalità economica di fronte a cui ci troviamo. 6. All'interno dei connotati politici fondamentali attualmente dominanti, è stato elaborato un complesso di indirizzi territoriali ispirati a finalità di riqualificazione urbanistica degli insedamenti e di riequilibrio dell'assetto economico-territoriale che, pur senza mettere in discussione alla radice il meccanismo di sfn1ttamento capitalistico del territorio, possono costituire un terreno di scontro concreto per una meno iniqua condizione insediativa delle classi subalterne. Nel contesto di tali indirizzi si iscrive anche il nuovo Piano Regolatore Generale di Napoli, con le modifiche introdottevi in sede di Decreto di approvazione 4 • È in aderenza alle finalità richiamate, infatti, che il P.R.G. assume, da un lato, l'obiettivo della dotazione più equilibrata possibile di attrezzature pubbliche al servizio degli abitanti insediati nel territorio comunale indipendentemente dalla caratterizzazione social= delle varie zone e, dall'altro, l'obiettivo di attestare entro il 1968 ad 1.100.000 abitanti la popolazione della città. 4 Cfr. « Polis » n. 2-3, luglio 1970 e « Urbanistica Informazioni » n. 2, aprile 1972. 84

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==