Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Miano: problemi di sviluppo di un comune del Napcletano nuto e di quanto sta ancora accadendo, dovrà darsi carico anche dall'individuazione di una strategia « ad hoc » da attuare nonché delle forze e dei meccanismi da mobilitare perché gli obiettivi prescelti possano essere conseguiti. In tal senso - e solo così - la ricerca può continuare ad essere una cosa viva e non già un oggetto da archivio. GIUSEPPE GIAMPAGLIA e CECILIA SCROCCA La condizione urbana di Miano di Alessandro Dal Piaz 1. Storicamente il rapporto tra Napoli e il territorio circostante è stato costantemente un rapporto di contrapposizione e di segregazione: allo sviluppo della città come centro terziario caratterizzato da attività economiche di tipo parassitario (consumo improduttivo) basate sulla induzione dei bisogni e sulla esasperazione clientelare dei rapporti sociali corrispondeva lo sfruttamento sistematico del territorio dal quale si estraevano risorse economiche specie sotto forma di plusvalore. In sintesi, il rapporto tra Napoli e il territorio circostante si manifestava sotto il segno della rendita di tipo agrario e baronale. La cessazione del ruolo di capitale e il declino della rendita agraria non hanno modificato la qualità fondamentale del rapporto di sfruttamento indicato, nel quale è progressivamente venuto crescendo il peso della rendita edilizia ed urbana e delle rendite multiple di posizione. In definitiva si è riprodotta sotto forma spaziale, geografica il rapporto parassitario strutturale tra i possessori del bene fondamentale della terra e le altre classi sociali, in forme tali da poter, sotto questo profilo, parlare ancora oggi di Napoli come di una città feudale 1 • 2. In epoca recente, tale tipo di rapporti· tra Napoli e il territorio si è notevolmente complicato per le complesse modificazioni economiche ed organizzative connesse con il progressivo affermarsi del mo1 Cfr. Napoli città feudale, in « Polis » n. 1, agosto 1969. 81

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