Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Miano: problemi di sviluppo di un co,nune del Napoletano riteniamo, in questa fase, essere più conveniente non andare oltre l'unitàrione, alla quale, implicitamente, riconosciamo un valore ed una validità fuori da ogni discussione. In pratica - e secondo questa prospettiva - nel « quartiere» di Miano sono stati individuati cinque « rioni » (Don Guanella, S. Gaetano, GESCAL, Palazzine private, Parco ICE-SNEI), che - almeno ai fini di questo studio - vengono considerati più come unità « sociali » che non come entità urbanistiche, anche se non ci si può nascondere che il loro riconoscimento è avvenuto prevalentemente più in base ad elementi edilizio-giuridici che non in funzione di altre caratteristiche. Non sen1pre, del resto, queste « zonizzazioni » avvengono facendo ricorso ad una pluralità di elementi caratterizzanti; ma, non per questo, esse debbono essere scartate « a priori » o, peggio, essere considerate con diffidenza. Tanto più che nulla impedisce, nel corso dell'approfondimento dell'analisi, un doveroso approfondimento del riconoscimento - con relativa analitica descrizione - delle diverse « sub-realtà ». In ognuno di questi « rioni » sussiste, anche se con indici inferiori rispetto al passato, il fenomeno della coabitazione e, quindi, si hanno densità per vano alquanto elevate. Per una migliore e più puntuale loro conoscenza si rimanda al « Piano di lavoro del CSC Ponti Rossi per il 1972 », curato dallo « staff» dell'U.N.L.A. qui operante. Dallo stesso documento possono essere, inoltre, desunte anche altre infonnazioni, la cui conoscenza non può che essere preliminare alla parte centrale del nostro discorso. Così, per esempio, è da sottolineare che situazioni particolari verificatesi in alcuni « rioni » - quali il « S. Gaetano » ed il « Parco ICESNEI » - ci aiutano a desumere che il livello socio-culturale è particolarmente meritevole di speciale attenzione. Il primo, infatti, avrebbe dovuto ospitare i baraccati di via Marina, che, invece, per diversi e fin troppo ovvi motivi hanno, molto spesso, preferito sub-affittare, a loro volta, le case avute in assegnazione. Per il secondo - il « Parco ICESNEI » - si è verificata una particolare forma di mobilità: infatti da un iniziale carattere di insediamento residenziale « borghese » si è passati, man 1nano, ad un altro più popolare a causa dell'immissione in esso di ex-baraccati provenienti dalle zone vicine. Altri, in questa sede, tratteranno più ampiamente della situazione culturale e dei relativi interventi: a noi preme soltanto evidenziare che, in linea di mas·sima, il livello di istruzione istituzionalizzata - cioè derivante dall'acquisizione di _regolari attestati di profitto - è pur esso da 7i

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