Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Miano: problemi di sviluppo di un comune del Napoletano conosciuta e, diremmo, « compresa » a prima vista e senza che vi sia stato il tempo di attuare quel minimo di indagini e di osservazioni, che sono, pur sempre, il primo ed essenziale presupposto di ogni ricerca sociale. Senza contare, del resto, che siamo tra coloro che non ritengono affatto che il momento della ricerca possa esaurirsi, nel tempo, in un solo episodio o, anche, in una serie « finita » di episodì; ma, piuttosto, sono fermamente convinti che la ricerca non possa che essere un ' processo continuo' da avviarsi all'interno della stessa comunità da studiare. In altri termini, il ruolo dell'esperto - in questo caso - non può che essere quello dell' « addetto ai lavori », che fornisce alla stessa comunità i criteri ed i metodi perché essa stessa possa « autoconoscersi » al fine di conseguire una più realistica e programmatica « presa di coscienza » dei propri problemi. Alcuni autori hanno ritenuto di poter attribuire a questa particolare interpretazione della Sociologia l'attributo di « alternativa » per distinguerla da quella che, altri, hanno, molto spesso, impropriamente gratificato della qualifica di « accademia», intendendo con ciò voler sottolineare una presunta obiettività ed estraneità nei confronti della realtà studiata. La nostra specifica posizione, invece - rispettata anche in questo caso - è che non si possa parlare di obiettività e di estraneità quando l'oggetto di studio è costituito da una « comunità » non solo fisica ed amministrativa, ma, anche e soprattutto, umana ed istituzionale: in questa accezione, cioè, è l'uomo a rivendicare tutta la sua importanza nel modo come una « comunità» è venuta organizzandosi ed articolandosi, sì che l'analisi non può che essere « antropocentrica » (ossia, centrata sull'elemento-uomo). Da ciò, quindi, la legittimità - da parte nostra e pur riconoscendo che questo contributo ha già in sé un'implicita affermazione di una determinata posizione ideologica e culturale - della nostra richiesta di considerare questo non altro che un « primo contributo da approfondire, da meglio chiarire e da articolare nel tempo con l'aiuto dell'intera « comunità ». Riteniamo, pertanto, che quanto verremo esponendo in questa sede vada considerato anche tenendo conto di questi « limti concettuali » oltre, naturalmente, a quelli impliciti - già precedentemente riconosciuti - di una non sufficiente ed aggiornata documentazione sui « fatti sociali » verificatisi nella « comunità » di Miano: anche se, del resto, sarebbe ancora da dimostrare che 111 questo caso sia legittimo far ncorso ad una 65

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