Autori vari ziale data ai profitti. Esso investe problemi di struttura che, se non risolti, non potrebbero che ripresentarsi al più presto in forma più acuta. Resta allora come possibile il terzo obiettivo, quello di considerare come acquisita la possibilità di procedere a svalutazioni successive. A sua volta questa soluzione può dare luogo a due interpretazioni diverse. La prima è che la politica di ripresa avvenga non soltanto mediante un aumento delle esportazioni e dei profitti, ma anche attraverso un aumento della spesa pubblica nei settori socialmente più dolenti (scuole, case per i lavoratori, commercio al dettaglio, trasporti urbani). Il senso della manovra sarebbe allora non tanto quello di accrescere le esportazioni per creare un avanzo della bilancia commerciale e un aumento dei profitti, ma quello di accrescere le esportazioni per accrescere la capacità di importazione del paese, e quindi consentire un aumento della domanda interna. Poiché una politica di spesa pubblica nei settori sociali provocherebbe probabilmente aumenti di importazioni senza accrescere immediatamente la capacità di esportazione, un disegno simile dovrebbe contemplare la possibilità di ripetere ancora nel futuro la manovra di svalutazione che ora è stata portata a termine. La svalutazione si iscriverebbe così in un quadro di riqualificazione della domanda globale, con maggiore spazio fatto ai consumi sociali, a danno dei consumi privati. Le possibilità di eseguire una manovra simile sono state ripetutamente discusse, e non tutti sono concordi sul realismo di questo disegno; accanto a voci favorevoli (Lombardini, Sylos-Labini), si allineano voci assai più scettiche (Napoleoni, D'Antonio). Se anche questa via viene scartata, non resta che l'ultima interpretazione. E cioè che la manovra di svalutazione non abbia fatto altro che riconoscere il ritardo che l'economia italiana ha accumulato nei confronti dei paesi europei, e che le prospettive di svalutazioni successive non facciano altro che lasciare aperta la porta al possibile ampliarsi dello scarto. Il che equivarrebbe a dire che l'economia italiana ha esaurito il suo episodio di splendore, e che presumibilmente tornerà a collocarsi fra le economie ritardatarie dei paesi 1nediterranei, restando agganciata all'Europa solo come serbatoio di mano d'opera a basso prezzo. È possibile che un disegno simile non rientri consapevolmente nelle previsioni o nelle strategie, di alcuna autorità governativa. Ma è certo che proprio questo disegno potrà risultare prevalente se non saranno fatti .· sforzi espliciti e cospicui per evitare che esso venga realizzato di fatto dall'inerzia di un meccanismo economico lasciato a se stesso. 50
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