Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Argornenti condo le parità uffic.iali, mentre si istituì un mercato per gli scambi di valute connessi a movimenti di capitali. Su questo mercato, il prezzo delle valute estere salì immediatamente del 7-8%, rendendo cosi palese la svalutazione della lira. L'assetto del mercato italiano dei cambi era adesso particolarmente complesso. In primo luogo, vi era il mercato co111merciale, nel quale le valute estere continuavano ad essere quotate al corso ufficiale. Su questo mercato confluivano le valute connesse a scambi commerciali, rimesse di emigranti, turismo, noli, e redditi provenienti da investimenti esteri. In secondo luogo, esisteva il 1nercato finanziario, nel quale si formava un cambio libero, anche se sostanzialmente controllato dalle autorità monetarie. Qui confluivano le valute connesse a trasferimenti di capitali da e per l'estero, prestiti, crediti commerciali. Esisteva infine il mercato parallelo, sul quale confluivano le valute non segnalate alle autorità monetarie. Il 31 gennaio, venne stabilito che anche i biglietti di banca dovessero essere quotati sul mercato finanziario. Con tale disposizione, le valute provenienti da movimenti turistici e da rimesse degli emigranti furono distolte dal mercato commerciale. Poiché erano tali valute che alimentavano in misura prevalente il mercato parallelo (proprio per ottenere su questo mercato una quotazione più elevata), questo provvedimento segnò l'estinzione di fatto del mercato parallelo. In tal modo, l'area della svalutazione subì una nuova considerevole estensione. Il passo finale venne due settimane dopo. Il 13 febbraio, in connessione con la svalutazione del dollaro, venne annunciato che la lira si sarebbe distaccata dalla parità ufficiale e sarebbe divenuta una valuta fluttuante. Tale fluttuazione, come si è detto, venne mantenuta anche quando, un mese dopo, venne raggiw1to un accordo per la fluttuazione congiunta delle valute europee nei confronti del dollaro. In tale occasione, le autorità monetarie italiane decisero di tenere in vita il regime di cambi fluttuanti, così come aveva deciso di fare la Gran Bretagna. Ancora una volta, la saldatura tra le valute europee veniva incrinata. La decisione delle autorità italiane di lasciar fluttuare il corso della lira e di distaccare, per questo aspetto, l'Italia dalla regola comunitaria, è stata interpretata in vario senso. Per molti, abituati a considerare l'Italia come il paese modello della Comunit~ europea, questo distacco è. stato fonte di sorpresa e di rammarico. È chiaro d'altra parte che il fatto in sé di avere sganciato la lira dal marco non ha grande significato, in quanto potrebbe essere una manovra rispondente a semplici esigenze di breve periodo. La decisione di passare ad un regime di cambi fluttuanti merita invece attenzione- ben maggiore, se essa si inscrive in un disegno 47

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