Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Autori vari quindi essere idealmente suddiviso in due porzioni, di cui l'una corrispondeva alla necessità tecnica di formare riserve, e la seconda rappresentava un sovrappiù attribuibile unicarnente a taciti accordi tra i paesi partecipanti agli scambi. La prima parte dello sbilancio va considerata come una necessità tecnica del sistema; essa rappresenta il vero vantaggio che gli Stati Uniti hanno dal fatto di avere imposto la propria valuta nazionale come mezzo di pagamento internazionale, e costituisce, come è stato detto, un diritto di signoraggio esercitato dagli Stati Uniti ai danni degli altri paesi. Il resto invece, e cioè lo sbilancio che si è verificato al di là del fabbisogno tecnico di riserve, rappresenta un fenomeno di natura diversa, non dovuto alla tecnica del sistema, ma alla volontà dei partecipanti. Mentre il primo sbilancio (quello imposto da necessità tecniche) ha beneficato i soli Stati Uniti, il secondo, come è stato acutamente ossen 1ato, e come abbiamo detto poc'anzi, ha beneficato anche i paesi europei; i quali hanno evidentemente trovato i loro vantaggi nella possibilità di avere un saldo attivo nella propria bilancia commerciale (Mariano D'Antonio, in «Rinascita», 1973, n. 15). Sembra così di poter giungere alla conclusione che la tecnica del sistema in sé ha creato un vantaggio positivo, ma limitato, per gli Stati Uniti. Il grosso del vantaggio è scaturito dal modo in cui il sistema è stato usato, e a questa parte del vantaggio hanno preso parte anche i . . paesi europe1. La crisi del dollaro. Il sistema dei pagamenti ideato a Bretton Woods ha incontrato difficoltà progressive nel corso degli ultimi dieci anni, in seguito alla comparsa di altre valute nazionali, solide quanto e più del dollaro e disponibili in quantità tali da poter diventare valute di riserva. Con il passare degli anni, gradualmente il franco svizzero, il marco tedesco, lo yen giapponese hanno acquisito lo status di mezzi di pagamento internazionali, e la posizione del dollaro nell'opinione degli operatori internazionali è andata corrispondentemente declinando. La storia degli ultimi quindici anni è caratterizzata dai tentativi multiformi degli Stati Uniti di sostenere la posizione del dollaro come valuta internazionale; tentativi aln1eno fino a questo momento, favoriti dall'atteggiamento sostanzialmente favorevole dei paesi europei. · La prima mossa degli Stati Uniti, di fronte al crescere delle riserve in dollari detenute fuori del paese, fu di rendere fruttifere le posizioni in dollari detenute da banche centrali. Le banche centrali furono autorizzate infatti a convertire dollari in certificati fruttiferi della Riserva Fe38

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