Argomenti che la liquidità necessaria può essere creata mediante crediti reciproci, senza ricorrere necessariamente ad una valuta nazionale specifica. Forse, il processo di creazione di una valuta internazionale sarebbe stato più lento e difficile, ma esso sarebbe stato certamente possibile. In secondo luogo, si è osservato che il sistema basato sul dollaro avrebbe avvantaggiato i paesi europei in quanto avrebbe facilitato la creazione di saldi commerciali attivi. Questa argomentazione corre all'incirca così. L'uso del dollaro come valuta internazionale rendeva di fatto possibile agli Stati Uniti di avere una bilancia dei pagamenti costantemente passiva. Il passivo della bilancia statunitense veniva utilizzato per aiuti e spese militari all'estero, creando così una capacità d'acquisto a favore dei paesi terzi. Tali paesi, a loro volta, utilizzavano la liquidità ricevuta per effettuare acquisti di merci nel mercato internazionale, e quindi anche nei paesi europei. In tal modo, i paesi europei riuscivano a sviluppare le proprie esportazioni in misura assai maggiore di quanto non avrebbero potuto fare senza l'indebitamento permanente degli Stati Uniti. Anzi come taluno ha osservato specificamente, i paesi europei approfittarono della situazione non solo per espandere le importazioni ma anche per procurarsi un avanzo nella bilancia commerciale; il che consentì loro di realizzare all'interno una distribuzione del reddito più favorevole ai profitti e meno favorevole ai redditi da lavoro, dando così un ulteriore incentivo agli investimenti e allo sviluppo. Queste osservazioni sono certamente fondate e colgono un aspetto di grande rilievo all'intero sistema dei pagamenti internazionali. Ma ancora una volta, più che alla struttura del sistema in sé, questo complesso meccanismo va ricondotto al modo in cui esso fu utilizzato. In definitiva, anche con un sistema di crediti multilaterali, sarebbe stato perfettamente possibile realizzare esattamente la stessa situazione, con una posizione debitoria degli Stati Uniti ed un avanzo nella bilancia commerciale dei paesi europei; e per realizzarla, si sarebbe dovuto avere un consenso fra i paesi interessati non maggiore di quello che di fatto vi è stato con il sistema del dollaro. Se vogliamo trovare una differenza sostanziale tra il sistema del dollaro e un eventuale sistema basato su una valuta internazionale, dobbiamo guardare principalmente agli aspetti tecnici del meccanismo. L'uso del dollaro come valuta di riserva imponeva a tutti i paesi di for~ mare riserve in dollari in misura proporzionale all'ammontare crescente degli scambi internazionali. Ne scaturiva la necessità di rendere attiva la bilancia dei pagamenti, e la corrispondente possibilità per gli Stati Uniti di avere una bilancia dei pagamenti passiva. Lo sbilancio nei conti con l'estero (attivo per i paesi europei, passivo per gli Stati Uniti) può 37
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